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I terremotati del Belice dimenticati a 51 anni dal sisma: sit-in a Roma

Di Redazione |

SANTA MARGHERITA BELICE  – Nel giorno del 51esimo anniversario del sisma del 1968 che portò lutto e distruzione nella Valle del Belice, il Consiglio comunale di Santa Margherita di Belice si è riunito in piazza Montecitorio, a Roma. Un’iniziativa simbolica, che negli intenti del sindaco del piccolo comune dell’agrigentino, Franco Valenti, “mira da un lato a mettere in evidenza la continua disattenzione della classe politica nazionale su una vicenda ormai imbarazzante, e dall’altro a far comprendere all’opinione pubblica italiana, spesso volutamente disinformata, la vera storia del terremoto del Belice”.

La singolare seduta consiliare in trasferta romana vuole rappresentare, sottolineano il sindaco e gli amministratori del comune, “una protesta formale nei confronti del Parlamento per la mancata previsione di somme, all’interno dell’ultima legge di Bilancio, necessarie al completamento della ricostruzione”. 

Nella città incompiuta di Santa Margherita di Belice un intero quartiere si ritrova ancora con pozzi neri al posto della rete fognaria, cavi volanti e luci da cantiere al posto delle linee elettriche. Autobotti che suppliscono all’assenza della rete idrica. Banchi di terra al posto di strade e marciapiedi. “A Santa Margherita di Belice, dopo più di mezzo secolo dal sisma, lo Stato continua ad essere assente e la ferita è ancora aperta”, dice ancora il sindaco. 

Il sindaco di Santa Margherita si è rivolto con una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per invocare il suo aiuto: “Ho preso spunto dal suo discorso di fine anno per mettere in evidenza ciò che per noi è una ferita ancora aperta, quella che vede un popoloso quartiere del mio comune tutt’oggi senza opere di urbanizzazione primaria e 84 prime unità abitative ancora da ricostruire”.

Il primo cittadino evidenzia poi che “la comunità aveva sperato, a seguito della visita dello scorso anno di Mattarella a Partanna per il 50° anniversario del sisma, che il nuovo Governo potesse rimettere in agenda la questione Belice”. “Purtroppo così non è stato – dice Valenti – anzi, la nuova Finanziaria, come quelle dei governi precedenti, ha continuato a non prevedere alcuna somma per il completamento della ricostruzione, mortificando ancora una volta le legittime aspettative dei miei concittadini”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA