«I nostri nove pescherecci sono stati salvati solo grazie al tempestivo intervento delle navi della Marina italiana, altrimenti sarebbero finite nelle mani della Guardia costiera libica». A parlare con l’Adnkronos è Toni Scilla, presidente regionale di Agripesca Sicilia e componente dell’ufficio di Gabinetto dell’assessorato alla Pesca della Sicilia, che racconta quanto accaduto «alla mezzanotte di ieri in acque internazionali, non in acque libiche» dove nove pescherecci della flotta di Mazara del Vallo e i loro equipaggi hanno vissuto momenti terribili.
Ma cosa è successo a mezzanotte? Secondo quanto racconta lo stesso Scilla, che è in costante contatto con la flotta mazarese, «la motovedetta libica avendo visto i pescherecci italiani stava raggiungendo le nostre imbarcazioni per fare il sequestro, solo che le due vedette italiane hanno intercettato la Guardia costiera libica e sono intervenute e hanno bloccato il sequestro delle imbarcazioni».
Sulla vicenda interviene il ministro della Difesa che su Twitter si complimenta con la Marina per l’intervento, ma poco dopo il tweet viene rimosso e poi così rettificato: quanto riportato da organi di stampa «circa un salvataggio della Marina di alcuni pescherecci nei pressi delle acque libiche è falso. Appresa la notizia abbiamo provveduto a rimuovere il tweet precedente». E secondo Scilla, il ministro della Difesa Elisabetta Trenta avrebbe cancellato il tweet «dopo il chiarimento con le navi intervenute, che hanno confermato che non c’è più stato il sequestro».
Fatto sta che la vicenda fa scoppiare l’ennesima lite nel governo. «Non è informata e non approfondisce: preferisce polemizzare col ministro Salvini e criticare servitori dello Stato come il generale Riccò. Il ministro della Difesa faccia il ministro. Le Forze Armate italiane meritano molto di più», è l’attacco che arriva da fonti del Viminale a proposito del tweet rimosso dalla Difesa sul salvataggio di pescherecci italiani presi di mira dai libici, poi smentito. «Non ci era mai capitato prima di vedere un ministero, l’istituzione, usata a fini elettorali», è la dura replica del ministero della Trenta. E il Blog delle Stelle parla di «linea rossa che è stata superata». «Trenta non si tocca, pensate alla sicurezza!», scrive il M5S. Un livello di tensione tra gli alleati che si fa di giorno in giorno più alto, coinvolgendo non solo i partiti, ma anche le istituzioni nelle quali i leader ricoprono incarichi.
L’opposizione prova a incunearsi nelle contraddizione M5S-Lega. Il segretario Pd Nicola Zingaretti riporta una frase attribuita a Salvini – «Conte non ha più la mia fiducia» – e dice: «O è la solita buffonata di un gruppo di buffoni o prendiamo atto che il Governo non ha più la maggioranza».