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I fondatori di Arcigay si sposano a Giarre, luogo simbolo delle lotte della comunità Lgbt

Di Redazione |

GIARRE – Il 31 ottobre 2020 in occasione del 40° anniversario del delitto di Giarre, quando Giorgio e Toni furono trovati mano nella mano uccisi da un colpo di pistola ciascuno, Massimo Milani, 66 anni, e Biagio «Gino» Campanella, 74 anni, palermitani, fondatori di Arcigay, torneranno nel Comune del Catanese per «unirsi civilmente e riscattare la memoria degli «ziti» (fidanzati) vittime della violenza delle loro stesse famiglie e della società».

Un evento annunciato pubblicamente al Palermo Pride lo scorso giugno, facendo scattare una gara di solidarietà. L’abito da sposa di Massimo è il primo regalo, in arrivo dall’atelier More, ed è stato aperto un crowdfunding a contributo libero per chi ha espresso il desiderio di sostenere la coppia, anche da lontano.

Massimo e Gino vivono insieme da oltre quarant’anni, l’esigenza di rendere ufficiale e legale la loro unione nasce da alcuni mesi di separazione forzata la scorsa primavera: controlli medici e terapie hanno costretto Gino nel letto di una struttura sanitaria di Palermo e a causa del lockdown Massimo non ha potuto raggiungerlo per tutto il tempo.

«Non si tratta soltanto di tenere accesa la memoria di un terribile atto di violenza – sottolinea Massimo Milani – ma anche di rendere giustizia ai due ragazzi che forse ci guarderanno dall’alto e troveranno pace e serenità, oggi che un amore tra due persone dello stesso sesso è possibile e vivibile alla luce del sole, anche se non ovunque. Crediamo sia l’occasione per riconciliarsi con Giorgio e Toni per un Paese che ha tentato di occultare e cancellare l’accaduto di quel 31 ottobre scellerato di 40 anni fa e che la riconciliazione possa passare dalla volontà di non trovarsi mai più a raccontare storie come questa».

Per il sindaco di Giarre, Angelo D’Anna, «sarà l’occasione per fare il punto sull’importantissimo delicato tema legato alla conquista di diritti civili e all’evoluzione e al progresso della nostra società». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA