IL CASO
Ha risolto un problema matematico aperto da 20 anni, ma l’Università di Palermo lo “boccia”
Il Consiglio d'Ateneo, dopo aver deciso di affidare al ricercatore il modulo di Analisi Matematica 2, con una votazione segreta ha dato l'incarico a un'altra professoressa
Francesco Tulone, 49 anni, punta di diamante della ricerca e del mondo accademico palermitano, recentemente salito alla ribalta delle cronache internazionali per avere risolto un problema matematico aperto da 20 anni, si è visto negare – secondo quanro riportato da la Repubblica – l'incarico del modulo di Analisi matematica 2 che inizialmente doveva essergli affidato.
«Un dispetto accademico» l'ha definito Tulone, ricercatore l'Università di Palermo, che nell'agosto scorso insieme con due colleghi delle Università di Mosca e Chicago è finito sulla prestigiosa rivista accademica Proceedings of the American Mathematical Society dopo aver dato «la soluzione a un problema aperto circa 20 anni fa, a seguito di una branca della teoria dell'Analisi matematica sviluppatasi a partire dagli Anni ‘60».
Lo scorso maggio Consiglio d'ateneo aveva proposto di riaffidargli il modulo di Analisi matematica 2 del corso di laurea più generale e l'incarico era statao inizialmente accettato, ma poi con una seconda votazione segreta e senza unamotivazione scritta, la cattedra gli sarebbe stata tolta per essere assegnata a una professoressa ordinaria neoassunta, già incaricata di altri corsi.
Ma perché questo dispetto? Tulone infatti ha un curriculum di tutto rispetto, costruito internamente all'ateneo della sua città ma che è passato anche attraverso il consolidamento di tre anni di co-dottorato alla Lomonosov di Mosca e altri studi ad Austin, Texas, dal futuro vincitore del cosiddetto Premio Nobel per la Matematica Alessio Figalli.
Dal 2005 – anno in cui vinse il concorso da ricercatore a tempo indeterminato (il secondo a cui partecipava) – Tulone, ha fatto insegnamento, ha solitamente tenuto lezioni di Matematica nel suo dipartimento, ma è stato chiamato anche per sostituzioni a Ingegneria, Fisica, Biologia.
Dal prossimo anno, però, l'ateneo si priverà delle lezioni dello studioso: «Amo insegnare – ha diachirato il ricercatore palermitano – la considero la mia seconda attitudine dopo la ricerca. L'unica spiegazione che ho ottenuto dal decano del dipartimento dell'Università di Palermo è quella che non si poteva non mettere ai voti un'altra disponibilità consigliandomi di ritirare la mia per Analisi matematica 2 per evitare imbarazzi».
«In verità – ha svelato ancora Tulone – la professoressa prescelta mi ha confessato che è stato il dipartimento stesso a spingerla a una candidatura antagonista alla mia».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA