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LA SENTENZA

Ha praticato sesso orale a una paziente durante una terapia: dermatologo di Catania condannato a 4 anni

La Procura aveva chiesto l'assoluzione, ma il Gip ha optato per la condanna. La difesa: «Impugneremo la decisione»

Di Laura Distefano |

Un dermatologo che opera privatamente è stato condannato per violenza sessuale. Avrebbe praticato sesso orale a una paziente durante una terapia con un macchinario. La vicenda giudiziaria – già raccontata in primavera da La Sicilia – parte dalla denuncia della donna che incredula, ha allontanato il professionista e poi urlando ha chiamato le forze dell’ordine mentre usciva in strada. La versione della trentenne – i fatti risalgono quasi a due anni fa – è stata smentita dal professionista. Che ha fornito una ricostruzione diversa alla magistratura.

Prima dell’udienza preliminare era stata avanzata anche un’ipotesi di patteggiamento, che però a seguito di una memoria difensiva da parte del legale della parte offesa è stata rigettata dal gip. Ed è così che si arriva al processo celebrato con il rito abbreviato dove la paziente si è costituita parte civile.

La gup, contrariamente alla richiesta di assoluzione avanzata dal pm , ha condannato Salvatore Ferraro a 4 anni di reclusione concedendo all’imputato le circostanze attenuanti generiche. La giudice Chiara Di Dio Datola ha dichiarato il medico interdetto in modo perpetuo da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela e all’amministrazione di sostegno e anche interdetto dai pubblici uffici per 5 anni. La gup ha disposto la sospensione dall’esercizio della professione medica. Il dermatologo è stato condannato anche a risarcire i danni alla parte civile, da liquidarsi in separato giudizio civile. Le motivazioni della sentenza arriveranno tra 90 giorni.

Il difensore dell’imputato, l’avvocato Giuseppe Rapisarda, è pronto a presentare ricorso. «Sulla condanna presenteremo un deciso atto d’impugnazione», commenta. Un verdetto completamente inatteso in considerazione anche di una richiesta di assoluzione da parte della procura.

«Denunciate»

Di segno opposto il commento dell’avvocato Christian Giardina, che ha assistito la vittima in tutte le fasi del procedimento: «I fatti nella loro entità sono di una gravità assoluta. Il giudice ha correttamente riconosciuto la penale responsabilità dell’imputato. Imputato, che è bene ricordare, aveva precedentemente tentato di patteggiare la pena. Patteggiamento che è stato rigettato. Possa questa vicenda incoraggiare le donne vittime di soprusi e di violenza a denunciare e a non rimanere, a loro volta, vittime delle paura e del silenzio».

La vittima soffre di diverse patologie, alcune anche non riconosciute, che la “costringono” a dover ricorrere a una terapia di medicina dermatologica di tipo strumentale . Dopo diverse ricerche la donna riesce a localizzare un centro medico. E durante un appuntamento, concordato direttamente dalla paziente con il medico poiché non era soddisfatta dei risultati delle terapie, sarebbe avvenuto l’abuso sessuale.

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