Prima i bisognosi di cure mediche, poi i minori. Restano ancora gli adulti – 115 – sulla Gregoretti, la motovedetta della Guardia costiera con a bordo da 4 giorni i migranti soccorsi in due diversi interventi nel Mediterraneo. Per loro c’è sempre lo stop allo sbarco imposto dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in attesa che la Commissione europea annunci di farsi carico di «tutti» gli stranieri recuperati in mare. Da Bruxelles fanno sapere che “sono in corso contatti» per sondare gli Stati disponibili ad accogliere una parte dei migranti, mentre la Germania si è fatta avanti già da venerdì, dicendosi pronta a dare il proprio contributo.
A Lampedusa e a Catania – precedenti tappe della Gregoretti – nei giorni scorsi sono stati fatte scendere 10 persone per varie emergenze sanitarie (tra cui donne incinte e bimbi). La situazione a bordo, a quanto si apprende, non è rosea dal punto di vista igienico – ci sono casi di scabbia – e la costrizione in uno spazio angusto come quello di una nave militare non attrezzata per accogliere un così alto numero di persone sta diventando pesante per migranti ed equipaggio. Ieri i volontari della Croce Rossa hanno portato a bordo kit igienici, indumenti e scarpe. Mentre il procuratore aggiunto di Siracusa Fabio Scavone monitora la vicenda in vista di eventuali iniziative giudiziarie, oggi dal Viminale è arrivato l’ok allo sbarco dei minori non accompagnati. Si tratta, fanno sapere dal ministero, di «16 persone che si sono dichiarate minorenni (tra i 15 ed i 17 anni)». In serata sono scesi dalla nave e trasferiti in centri di accoglienza.
Dal Governo italiano è stata inviata venerdì scorso alla Commissione la rituale richiesta di coordinare la distribuzione dei migranti della Gregoretti. Oggi un portavoce dell’esecutivo comunitario si è limitato a far sapere che la Commissione «ha iniziato i contatti per sostenere e coordinare tutti quegli stati membri che intendono prendere parte agli sforzi di solidarietà riguardo ai migranti ancora a bordo». Contatti, ha aggiunto, che «sono ancora in corso». Bruxelles, insomma, ha tenuto a precisare che il suo ruolo è quello di fare da ‘collettorè delle disponibilità dei singoli Stati. Ad avanzare ufficialmente la propria intenzione di contribuire finora è stata solo la Germania, come ha annunciato oggi la portavoce del Governo di Berlino. E, dunque, Salvini tiene il punto. Niente soluzione dall’Europa, niente sbarco per i 115 della Gregoretti.
Intanto, la nave Alan Kurdi della ong tedesca Sea Eye è arrivata in area sar libica, attirandosi subito gli strali del ministro dell’Interno: «la solita nave di Ong tedesca – scrive su facebook – annuncia di essere tornata nelle acque libiche e batte cassa chiedendo donazioni online (prezzo suggerito: 14 euro al miglio nautico). No comment… Buon viaggio, ma lontano dall’Italia».
E, non portati da una nave umanitaria nè dalla Guardia costiera, 31 iracheni sono arrivati oggi nel porto di Crotone a bordo di una barca a vela partita dalla Turchia. I viaggi della speranza continuano.