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Gregoretti, nel processo a Salvini “entrano” anche le mail e le lettere di Conte

Di Redazione |

Alla vigilia della deposizione del premier Giuseppe Conte all’udienza preliminare al Tribunale di Catania a carico di Matteo Salvini per la vicenda della nave Gregoretti, che vede l’ex ministro dell’Interno e vicepremier imputato per sequestro di persona e abuso d’ufficio, il fascicolo del procedimento si arricchisce di nuovi documenti.  Si tratta di mail, lettere, corrispondenze tra Stati sullo sbarco di migranti che entrano nel procedimento.

Nelle scorse settimane la difesa del leader della Lega aveva chiesto la produzione di nuove carte al gup Nunzio Sarpietro che le ha acquisite. Il Presidente dei gup del Tribunale etneo ha scritto al presidente del Consiglio, al ministro dell’Interno, al ministro degli Esteri per avere le carte richieste e ora la documentazione è stata inserita nel fascicolo dell’udienza preliminare.

Anche questa mattina, come apprende l’Adnkronos, stanno arrivando nuove documentazioni. Sono decine di carte, tra cui mail tra la Presidenza del Consiglio e il Ministero degli Esteri o il Ministero degli Interni, e ancora lettere del premier Giuseppe Conte ad alcuni Capi di Stato, oltre ad alcune informative al Parlamento sui migranti. Dai documenti emergerebbe come il premier, durante gli sbarchi, chiedesse agli altri Stati membri la redistribuzione dei naufraghi. Nella scorsa udienza erano stati sentiti due ex ministri, Danilo Toninelli, alle Infrastrutture, ed Elisabetta Trenta, alla Difesa. All’uscita dell’aula bunker di Catania, Salvini disse ai cronisti: «Sono curioso di sentire cosa diranno in aula Conte e Di Maio, e gli altri ministri che con me condividevano questa linea».

Ma di cosa viene accusato l’ex vicepremier? Il 25 luglio del 2019, la nave della Marina militare Gregoretti aveva accolto a bordo 131 migranti salpati dalla Libia su alcuni gommoni. I naufraghi vennero portati in salvo dalle autorità maltesi. Dopo alcune tappe a Lampedusa e Catania, la Gregoretti raggiunse il porto Nato di Augusta, in provincia di Siracusa. E lì rimase ormeggiata per più di tre giorni. Furono sbarcati solo una donna all’ottavo mese di gravidanza con la famiglia, e successivamente sedici ragazzi minorenni. Gli altri 116 migranti ottennero l’autorizzazione allo sbarco il 31 luglio, dopo che alcuni paesi europei, come la Germania, Francia, Irlanda, Lussemburgo e Portogallo e anche la Chiesa cattolica si dichiararono disponibili ad accoglierli. Nel dicembre 2019, il Tribunale dei ministri di Catania chiese l’autorizzazione a procedere contro Salvini per sequestro di persona e abuso d’ufficio. Nel gennaio 2020 la Giunta per le immunità del Senato autorizzò il processo per Salvini, confermata dal Senato il mese successivo.

L’udienza preliminare è iniziata il 3 ottobre al Palazzo di giustizia di Catania. La Procura di Catania ha nuovamente richiesto, come aveva fatto nella prima fase del procedimento, l’archiviazione. Domani la nuova udienza, alle ore 10.30, con l’audizione del premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. Sarà il gup Sarpietro a decidere se rinviare a processo Matteo Salvini o archiviare il procedimento.

In quella occasione, a margine dell’udienza Salvini disse di avere «salvato vite umane e protetto un paese», «quello che non è accaduto dopo, perché dopo di me ci sono stati morti annegati e diritti negati. Mi dispiace solo di dovere far perdere tempo a giudici, avvocati, forze dell’ordine in un’aula bunker che solitamente è impiegata per processi di mafia. Io sono un cittadino italiano rispettoso di quello che la giustizia mi chiede per rispondere di quello che avevo promesso agli italiani di fare: bloccare il traffico di esseri umani e il business dell’immigrazione clandestina senza fare male a nessuno».

Nell’udienza, il gup Nunzio Sarprietro aveva acquisito anche tutta la documentazione presente nel fascicolo del Gup di Palermo per la richiesta di rinvio a giudizio dell’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per il ritardo nello sbarco della Open Arms. Il Gup di Catania aveva accolto la richiesta dei legali delle parti civili, AccoglieRete, Arci e Legambiente rappresentate dagli avvocati Daniela Ciancimino, Corrado Giuliano e Antonio Feroleto. I penalisti, nella richiesta, avevano sottolineato che dell’episodio “hanno ampiamente riferito i testi ex ministri Danilo Toninelli ed Elisabetta Trenta, sentiti alla scorsa udienza» e che «il fascicolo contiene, tra gli altri documenti, ampia corrispondenza scambiata tra l’odierno imputato e il Presidente del Consiglio ed altre comunicazioni inviate a vari soggetti e Autorità».

Nell’ordinanza, il Gup Sarpietro, accogliendo la richiesta dell’avvocato Giulia Bongiorno, che difende Salvini, aveva anche disposto l’acquisizione dell’evento Sar avvenuto tra il 13 e il 16 luglio del 2018, con sbarco a Pozzallo, comprese le interlocuzioni tra i ministeri italiani, tra ministeri e Presidenza del consiglio dei ministri e ministeri italiani e gli uffici esteri o eurounitari. Su tutti gli eventi Sar agli atti del procedimento il Gup aveva disposto l’acquisizione di tutte «le interlocuzioni e comunicazioni intercorse» tra ministri, presidenza del consiglio, Stati esteri e organismi europei “prima degli sbarchi e in pendenza della procedura finalizzata alla redistribuzione dei migranti”. Disposta anche l’acquisizione della “documentazione attinente le attività svolte in sede europea dalla Presidenza del consiglio dei ministri e del ministero degli Esteri sulla redistribuzione dei migranti».

«Quella di domani, a Palazzo Chigi, sarà una udienza molto importante, noi riteniamo che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte possa chiarire in maniera ancora più chiara quelle che sono state le responsabilità dell’ex ministro degli Interni Matteo Salvini nel trattenere illegittimamente la nave Gregoretti con i migranti a bordo» ha detto all’Adnkronos l’avvocato Daniela Ciancimino, difensore di parte civile di Legambiente.

«Come difensori di parti civili – dice ancora l’avvocato Ciancimino – abbiamo predisposto una serie di domande che sottoporremo al Presidente del Consiglio Conte, perché si faccia chiarezza sul ruolo dell’ex ministro Salvini e del suo governo nella gestione della vicenda». Le parti civili, tra cui Legambiente nazionale e Sicilia, e AccoglieRete, hanno annunciato per domani, alle 14, una conferenza stampa che si terrà alla Camera dei deputati». «Commenteremo ciò che accadrà domani all’udienza preliminare», dice Daniela Ciancimino.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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