Cronaca
Gregoretti: ecco chi è Nunzio Sarpietro, il giudice antimafia che si occupa del processo a Salvini
Non appassionato dalle “correnti” della magistratura, iscritto a Magistratura Indipendente ma uscito perché «non condivideva il sistema», da anni impegnato in inchieste antimafia e anticorruzione, con una puntata sull’antiterrorismo e i suoi adepti “in sonnO”.
E’ l’identikit di Nunzio Sarpietro, 68 anni, presidente dell’ufficio dei Gip di Catania, che presiede l’udienza preliminare scaturita dalla richiesta di rinvio a giudizio per sequestro di persona dell’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per la gestione dello sbarco dei 131 migranti a Siracusa da nave Gregoretti nel luglio del 2019.
Saprietro, nato a Paternò, nel Catanese, sposato coN la procuratrice del Tribunale per i minorenni di Catania, Caterina Ajello, ha 42 anni di esperienza in magistratura che è iniziata nel 1978 nel Tribunale di Caltagirone per poi passare a Catania, prima come giudice istruttore. Fu lui, in quel ruolo, ad avviare nel 1985 il primo procedimento alla mafia in Italia con nove imputati, compreso Pietro Rampulla, ritenuto l’artificiere della strage di Capaci.
Sempre da giudice istruttore nel 1990 apre l’inchiesta sullo sbancamento sull’Etna quando sul vulcano fu decisa dalla protezione civile la deviazione della lava durante l’eruzione del 1983. Poi passa all’ufficio del Gip di Catania occupandosi di inchieste di mafia, ma anche di “colletti bianchI” e politica. Fu lui che, opponendosi a tre richieste di archiviazione, dispose indagini sui vertici dell’allora Pci per la storica vendita della sede del partito.
Poi è andato a lavorare a Trieste, come presidente aggiunto dei Gip e poi come magistrato di sorveglianza. Durante la sua esperienza in Friuli si occupò anche di delicate inchieste su antiterrorismo e gruppi eversivi collegati all’area anarchica e su un’organizzazione mafiosa italo-albanese. A Trieste subisce due furti in casa e il ritrovamento davanti casa di un gatto morto con quattro candele rosse cerchiate da una mezzaluna.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA