La sentenza
Giornalista e operatori Rai aggrediti a Lampedusa, una condanna a sette mesi in primo grado
L'unica persona individuata del gruppo di dieci che ha partecipato all'aggressione dovrà anche risarcire i danni
Domenico De Battista, il 30enne lampedusano ritenuto responsabile, assieme ad altre dieci persone rimaste ignote, dell’aggressione – era il 4 luglio del 2023 – all’inviato del Tg1, Lorenzo Santorelli, e ai componenti della troupe è stato condannato a 7 mesi di reclusione dal giudice Michele Dubini della prima sezione penale del tribunale di Agrigento. De Battista dovrà anche risarcire dei danni subiti Santorelli, la Rai e il sindacato Usigrai, tutti costituitisi parte civile. Il pm aveva chiesto sei mesi.
Giornalista e operatori furono aggrediti mentre si accingevano a un collegamento in diretta per documentare la visita a Lampedusa del ministro dell’interno Matteo Piantedosi e della commissaria europea per gli Affari interni Ylva Johansson. All’imputato era stato contestato «d’aver impedito con violenza il collegamento giornalistico in diretta con il Tg1 delle 20 dal molo Favaloro, quindi – secondo anche quanto fu ricostruito nel febbraio scorso quando venne ammessa la costituzione di parte civile nel processo dell’Usigrai – anche il reato di interruzione di pubblico servizio».Usigrai è stata rappresentata in giudizio dall’avvocato Daniela Ciancimino, mentre il giornalista del Tg1 Lorenzo Santorelli e la Rai dall’avvocato Giulio Vasaturo dell’ufficio legale della Radiotelevisione italiana.Al lampedusano è stato revocato, sempre dal giudice Michele Dubini, il beneficio della sospensione condizionale della pena.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA