Gela, bloccato ingresso A della Raffineria
Gela, bloccato ingresso A della Raffineria «La politica si assuma le sue responsabilità»
Quarto giorno di blocchi stradali e spuntano manifesti funebri
Gela. Quarta giornata di blocchi stradali in città. Un nuovo presidio dei lavoratori dell’indotto ieri mattina è stato istituito davanti all’ingresso A della raffineria. Qui, fino ad oggi, c’è stata una sola giornata di sciopero, cioè quella di mercoledì quando il mondo della chimica si è fermato del tutto. Ieri nessun operaio del diretto è entrato dal cancello principale del sito industriale. Alla presenza dei metalmeccanici si è aggiunta quella degli operatori edili che operano alla raffineria. Tutto questo accade all’indomani dell’incontro palermitano durante il quale il presidente Rosario Crocetta ha comunicato di non poter far nulla per la #vertenzagela. Dalla riunione sono usciti rammaricati i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil ed Ugl. In questo momento infatti Crocetta sarebbe con le mani legate e tutta la responsabilità l’ha scaricata al Governo Renzi e al Ministero del Lavoro. «La protesta continua – dicono i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivaamente Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania – ed in modo chiaro rivendichiamo il diritto ad avere una data dal Governo Renzi per affrontare e definire il presente di un’intera popolazione e con essa, da oggi, le popolazioni dei Comuni limitrofi. La politica si assuma le responsabilità dando al territorio risposte concrete attraverso strumenti straordinari e derogatori a ogni legge. La politica sappia che ogni giorno è un danno in più al mondo del lavoro ed a un’intera popolazione. L’Eni anticipi i cantieri così da dare occupazione a centinaia di lavoratori». Ieri mattina per tutta risposta un manifesto funebre è stato realizzato dagli operai e affisso in tutta la città. Con il manifesto i lavoratori dichiarano la morte della «Raffineria di Gela» ed ironicamente ringraziano il Presidente della Regione, il gelese Rosario Crocetta.