Fratel Biagio Conte e i 26 giorni di digiuno in una grotta sulle montagne

Di Redazione / 26 Giugno 2020

Palermo Sono ben 26 i giorni, in cui il missionario laico Fratel Biagio, fondatore della Missione Speranza e Carità di Palermo che ospita 1.100 persone povere a Palermo, “digiuna nutrendosi di sola eucarestia, prega e fa penitenza in una grotta nell’entroterra della Sicilia in montagna”.

“Fratel Biagio ha avuto delle coliche che ha superato. Il missionario si muove nei pressi della grotta, aiutandosi con un bastone. Nella grotta vi è una teca del Santissimo, intorno la bellezza della natura”, si legge in una nota. “Fratel Biagio sente ancora di continuare il digiuno e la preghiera incessante per chiedere al Buon Dio la conversione di tutti verso il Bene Comune e lancia un nuovo appello”.

Eccolo: Carissimi e preziosi genitori (papà e mamme), è vostro dovere educare e far crescere figli e figlie giusti e nel bene; tenendoli lontani dai mali, dai vizi e dalle dipendenze negative dell’alcool, delle droghe, dalle sigarette, dalle mode che offendono il corpo e da tanti altri pericoli. Carissimi genitori anche noi dobbiamo essere liberi dalle dipendenze ed essere un buon esempio. Vero che siamo costretti a vivere in una società che permette l’acquisto e il consumo di queste cose negative; il sistema acconsente il consumo delle dipendenze negative e così si realizza un modello che sembra obbligato e comodo per i giovani, i figli”.

“Tutti come dei copioni: se vivi questo modello di vita ok o se no sei tagliato fuori, emarginato; è urgentissimo e doveroso rivolgendomi alla Istituzioni, alle professioni, alle scuole, ai mezzi di comunicazione, alla Chiesa, alle religioni e ai non religiosi affinché veniamo in aiuto a queste famiglie e soprattutto ai genitori. Soprattutto impegniamoci a non acconsentire, di approvare e acconsentire tutto ciò che è male e negativo (al corpo, alla mente e allo spirito); è nostro dovere tutelare i giovani che sono il futuro della nostra società – si legge – E adesso convertiamo questi mali che realizzano dipendenze negative con prodotti non nocivi, con divertimenti giusti, sani e costruttivi; facendo così una buona prevenzione, una corretta informazione televisiva, video che trasmettono giusti e sani messaggi educativi nel bene e non più negativi e diseducativi. Se le tecnologie sono usate bene tornano bene, ma se usate male tornano male. Sento nel mio cuore di mettere tutto nelle mani del buon Dio, affinché tutta l’umanità possa maturare una vera e giusta conversione al bene e non più nei vizi e sotto le dipendenze negative. Adesso basta! Carissimi genitori: stiamo attenti ad essere anche voi liberi da queste negative dipendenze; siate anche voi prudenti per essere di buono esempio per i vostri figli, per il bene della vostra famiglia, per il bene di tutta l’umanità”.

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