Fisco e deputati regionali morosi: Ardizzone querela Fiumefreddo
Fisco e deputati regionali morosi: Ardizzone querela Fiumefreddo
Nel frattempo il presidente di Riscossione Sicilia veniva ascoltato in Procura sulle presunte pressioni ricevute dai parlamentari regionali sulle pendenze fiscali
PALERMO – Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, si è recato a Palazzo di giustizia, accompagnato dall’avvocato Enrico Sanseverino, e ha consegnato al procuratore capo di Palermo, Francesco Lo Voi, una querela per diffamazione a corpo politico nei confronti di Antonio Fiumefreddo, presidente di Riscossione Sicilia Spa, la società controllata dalla Regione che si occupa del recupero dei crediti di contribuenti morosi. La vicenda riguarda la pubblicazione su “La Sicilia” e poi su altri organi di stampa dell’elenco dei deputati regionali con le relative posizioni a ruolo con Riscossione. La presentazione della querela fa seguito alla riunione d’urgenza del Consiglio di presidenza dell’Ars che fu convocato dopo la pubblicazione dell’elenco: il Consiglio diede mandato all’avvocato Sanseverino di verificare gli eventuali presupposti per presentare querela. Il Consiglio di presidenza ha valutato anche le dichiarazioni di Fiumefreddo che, dopo la bocciatura all’Ars della norma sulla ricapitalizzazione di Riscossione Sicilia, affermò: “Siamo fuori dal recinto della politica e ci troviamo in ben altro ambiente, solo la magistratura può salvarci dai mascalzoni travestiti da uomini delle istituzioni”. E ancora: «Non mi meraviglierei se tra i pirati, che si sono nascosti dietro il voto segreto, ci siano parte dei 61 parlamentari ai quali per la prima volta nella storia abbiamo notificato i pignoramenti delle loro laute indennità». E proprio mentre Ardizzone presentava la querela, il Presidente di Riscossione Sicilia, Antonio Fiumefreddo, veniva ascoltato davanti ai magistrati della Procura di Palermo, dopo la denuncia di presunte pressioni da parte di alcuni deputati morosi con il fisco. L’audizione è durata più di tre ore. Fiumefreddo è stato sentito come persona informata dei fatti dai pm Claudi Ferrari e Sara Dessì, del pool criminalità economica, coordinato dagli aggiunti Bernardo Petralia e Salvatore De Luca. Fiumefreddo uscendo dalla Procura, ha affermato che la Procura di Palermo «è stata attenta e vigile, come mi aspettavo», sostenendo che l’audizione è andata «benissimo».
Il Presidente di Riscossione Sicilia è stato ascoltato dopo la denuncia di presunte pressioni ricevute da alcuni deputati che “prima del voto” sul finanziamento di 2,5 milioni di euro alla società all’Ars, “avevano chiesto un aiutino per evitare pignoramenti”. Il fascicolo è stato aperto dai Procuratori aggiunti Bernardo Petralia e Salvatore De Luca, che hanno infatti deciso di aprire l’indagine conoscitiva dopo le dichiarazioni del legale catanese. In una lettera di poche righe Fiumefreddo aveva annunciato “elementi di rilevanza penale” sul voto dell’Ars che aveva bocciato il finanziamento di 2,5 milioni per Riscossione Sicilia ma anche sulle dichiarazioni dei deputati.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA