ROMA – Il panettone diventa un dolce quattro stagioni ed è la novità sulle tavole di Ferragosto. Quest’anno il dolce-simbolo della ricorrenza natalizia diventa sinonimo di festa tout-court: il dolce lievitato si sbocconcella perciò anche il 15 agosto, alla Festa dell’Assunta, in abbinamento a gelati e granite, e con canditi agli agrumi, ai pomodorini confit o il sempre più presente zenzero.
Il Comune di Milano, per i tanti rimasti in città, promuove una festa di Ferragosto resa più gustosa dai panettoncini a lievitazione naturale del maestro pasticcere siciliano Nicola Fiasconaro. L’azienda dolciaria di Castelbuono, nel Palermitano, ha sfornato un carico di piccoli dolci e sontuosi panettoni fatti arrivare all’assessorato meneghino alle “Politiche Sociali, Salute e Diritti” affinché vengano distribuiti con un occhio di riguardo per le persone più bisognose. «Proprio a Milano – ricorda il pastry chef Nicola Fiasconaro – imparai a conoscere il panettone. Me ne innamorai e provai a farlo studiando le tecniche di lavorazione e le regole di lievitazione. Poi, tornato in Sicilia, ho sempre cercato di interpretarlo senza snaturare la ricetta originaria. Il mio nuovo panettone ne è un esempio lampante: canditi di agrumi e zafferano della nostra terra; un prodotto così orgogliosamente siciliano nel pieno rispetto della sua matrice milanese».
A Padova la pasticceria di Enrico e Giulia Mazzari propone un panettone con impasto classico impreziosito da arancia, albicocca e zenzero accompagnato dal gelato, gusto allo zenzero con profumo d’arancia. Anche a Positano, il panettone è protagonista nelle proposte dello chef pasticcere Pietro Macellaro per gli eventi “Stelle e dolcezze”. Lo chef pasticcere campano lo propone a tre lievitazioni con limone della Costiera Amalfitana e origano selvatico del Monte Cervati. Debutterà invece il 20 settembre a Storo il panettone alla farina di mais nostrano, italiano al 100%, che in Molise ha un confratello battezzato «Pannocchio».
Per celebrare Ferragosto con un brindisi «sicuramente d’estate i vini secchi, i pas dosé (ndr, i senza zuccheri aggiunti) vanno benissimo. Ma la novità 2018 – segnala Giampietro Comolli dell’Ovse-Ceves (Centro Studi Accademici Ricerca e Osservatorio Economico) – è la moda delle bollicine rosé. In Italia finora non erano così amate, mentre i dati di consumo, dal Sangiovese al Negroamaro, dal Nebbiolo al Prosecco, mostrano ora una marcia in più. Grande attenzione poi per il Lambrusco Metodo Classico Rosato, anche questa una novità. Le uve di Sorbara e Castelvetro si prestano benissimo a essere vinificate in rosato e sono l’abbinamento ideale col panettone alle gocce di cioccolato».