Si terrà il prossimo 22 luglio nel luogo dove sarebbe avvenuto il presunto femminicidio l’udienza della terza Corte d’assise d’appello di Catania davanti alla quale si celebra il processo ad Andrea Bellia, 50 anni, per l’omicidio aggravato di Simona Floridia, la 17enne di Caltagirone scomparsa il 16 settembre 1992.
Secondo l’accusa, l’uomo, condannato in primo grado a 21 anni di reclusione, l’avrebbe uccisa, probabilmente al culmine di una lite. Il corpo della vittima non è stato trovato. A chiedere il «sopralluogo» alla terza Corte d’assise d’appello di Catania, presieduta da Elisabetta Messina, è stato il sostituto procuratore generale Angelo Busacca per chiarire in presenza la dinamica dell’accaduto e le possibilità di accesso al luogo del delitto.
La sentenza della Corte d’assise di Catania è stata emessa il 12 aprile del 2023 a conclusione del processo di primo grado, istruito su indagini dei Carabinieri coordinate dalla Procura di Caltagirone, è arrivata trent’anni dopo la scomparsa della ragazza. La famiglia Floridia si è costituita parte civile nel procedimento.
Tra le prove contestate all’imputato, la sua confessione a un amico («Sono stato io»), confermata in sede di incidente probatorio, ma sempre smentita da Bellia, che si dichiara innocente.