Catania
Fecero cadere un’anziana dalla barella, rinviato a giudizio uno dei soccorritori
A Lucia Sciacca, 80 anni, la caduta risultò fatale. In fase di indagine emerse che uno dei soccorritori, durante il trasporto dell’anziana, teneva la barella soltanto con la mano sinistra. Mentre l’altro alternava l’uso delle mani, rendendola così instabile e provocando la caduta della donna
Un rinvio a giudizio e un abbreviato nei confronti dei due soccorritori dell’ospedale Garibaldi di Catania imputati di omicidio colposo in concorso. Il 7 febbraio 2021, mentre veniva trasportata in barella da un reparto all’altro, l'80enne Lucia Sciacca cadde a terra, riportando una ferita al capo che risultò fatale. In fase di indagine emerse che uno dei soccorritori, durante il trasporto dell’anziana, teneva la barella soltanto con la mano sinistra. Mentre l’altro alternava l’uso delle mani, rendendola così instabile e provocando la caduta della donna. Nell’udienza preliminare di ieri mattina, in tribunale a Catania, S.M. e E.D.S., catanesi di 27 e 58 anni, rispettivamente soccorritore e autista soccorritore in servizio all’ospedale Garibaldi, hanno chiesto un rito alternativo. Nello specifico, S.M. ha provato a patteggiare ma il pubblico ministero ha rigettato la richiesta, definendola "non congrua" all’imputazione e disponendo il giudizio. Mentre E.D.S. ha chiesto di poter celebrare il rito abbreviato che, in caso di condanna, permette lo sconto di un terzo della pena e della metà delle contravvenzioni. In questo caso, il giudice ha ammesso la domanda e rinviato per la discussione. Nel frattempo, si è costituita parte civile l’azienda sanitaria "Garibaldi" di Catania. I familiari della vittima, invece, si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato in casi di malasanità. Nel gennaio 2021 Lucia Sciacca accede al presidio ospedaliero Garibaldi di Catania per una polmonite interstiziale da Covid.
Il quadro clinico non è così grave, tant'è che i medici decidono di trasferire la paziente dal Dipartimento Emergenza e Accettazione al reparto di Geriatria covid. È in questo tragitto che accade l’impensabile. L’anziana cade dalla barella, sbatte la testa ed entra in coma. Le sue condizioni appaiono subito gravi e il 7 febbraio muore. Si legge nel capo di imputazione che i due soccorritori, tenendo la barella in modo precario, con negligenza, imprudenza e imperizia, "cagionavano la rovinosa caduta della paziente dalla barella su cui era stata posizionata, peraltro legata, ciò che impediva alla donna di limitare le conseguenze della caduta". La donna riportò un’emorragia cerebrale post traumatica che non le lasciò scampo. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA