Cronaca
“Favori” e tangenti al Comune di Casteldaccia, arrestati il sindaco e il suo vice
PALERMO – I carabinieri hanno arrestato il sindaco di Casteldaccia Giovanni Di Giacinto, il suo vice Giuseppe Montesanto, l’assessore Marilena Tomasello, il funzionario Rosalba Buglino e un geometra, Salvatore Merlino, accusati a vario titolo di corruzione, abuso d’ufficio, falso materiale ed ideologico. Secondo i carabinieri di Bagheria sarebbero state pagate tangenti sotto forma di assunzioni di parenti e amici, incarichi per il sostegno ai disabili, per la raccolta dei rifiuti o per il rilascio di concessioni edilizie.
La prassi era consolidata da oltre due anni, con lavori e appalti in cambio di assunzioni e in qualche caso anche di denaro. Il blitz è scattato all’alba, in esecuzione di un’ordinanza del Gip, su richiesta del procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio e del pm Daniele Di Maggio.
L’indagine era già stata avviata quando, lo scorso anno, un’alluvione in una casa abusiva nelle campagne di Casteldaccia provocò la morte di nove persone. Decine di casi di corruzione fino a quest’estate.
Indagate altre persone, fra cui imprenditori e i commercianti che hanno pagato politici e funzionari comunali.
Il sindaco Giovanni Di Giacinto, secondo l’indagine, avrebbe firmato un accordo di partenariato tra il Comune e una cooperativa, dietro la promessa di vedere selezionati – come volontari del Servizio civile nazionale 2018 – alcune persone indicate da lui, dal suo vice e dall’assessore Tomasello. I due componenti della giunta si sarebbero spesi per convincere il sindaco a sottoscrivere l’accordo in tempi brevi, in modo che la coop potesse allegare l’intesa alla richiesta di finanziamenti da presentare alla Regione siciliana. Vicesindaco e assessore avrebbero anche collaborato a predisporre i documenti necessari all’accordo di partenariato, tramite contatti con l’assessorato regionale al Lavoro.
Il sindaco avrebbe anche favorito una società per l’appalto della raccolta differenziata, chiedendo in cambio l’assunzione di alcuni lavoratori.
Infine, la funzionaria Buglino e il geometra Merlino si sarebbero attivati per la concessione di due sanatorie edilizie, predisponendo falsa documentazione per il buon esito delle pratiche, in cambio di «utilità da parte dei richiedenti».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA