Falcone, il negozio di alimentari era la piazza di spaccio: tra i pusher anche minori

Di Redazione / 11 Luglio 2019

FALCONE  – I carabinieri hanno eseguito a Falcone (Me) un’ordinanza di misure cautelari emessa dal Gip di Patti (Me), su richiesta della Procura, nei confronti di 13 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, estorsione, furto, ricettazione, riciclaggio e danneggiamento di sistemi informatici.

Durante l’indagine è stata individuata una rete di spacciatori attivi nella vendita, anche a minorenni, di sostanze stupefacenti (marijuana, hashish e cocaina). Base operativa del clan per lo spaccio era un negozio di generi alimentari del comune tirrenico. Nell’inchiesta sono coinvolti anche numerosi minori, fra acquirenti e pusher.

 Gli indagati con le accuse a vario titolo di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, estorsione, furto, ricettazione, riciclaggio e danneggiamento di sistemi informatici, sono Salvatore Isgrò, 52 anni, Mario Gitto, 45, Filippo La Macchia, 42, Marco Schepis, 27, Angela Scarapaci, 51, Tommaso Pantè,49, Antonino Currò, 46, Massimo Cuttone, 24, Vito Imbesi, 60, Giovanni Cutè, 34, Antonino Cutè, 42, Giovanni Di Bartola, 66, Carmelo Recupero, 47. Isgrò è stato condotto in carcere, Recupero e Di Bartola hanno avuto avuto notificato l’obbligo di dimora, gli altri sono stati ristretti ai domiciliari.

Le indagini sono state avviate dopo un sopralluogo in un «Mercato Florovivaistico», in disuso di proprietà del Comune di Falcone, dove sono state trovate 3 piante di «cannabis indica». L’attività di commercio di droga di vario genere (cocaina, hashish e marijuana) avveniva, secondo l’accusa, utilizzando come base operativa la macelleria di Isgrò a Falcone. L’indagine ha consentito anche di sequestrare circa 1 Kg di “hashish», 200 grammi di «marijuana», 30 grammi di «cocaina» e sequestrare circa 2.500 euro quale ricavato dell’attività di spaccio.

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