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Faceva la “cresta” sui documenti richiesti dai migranti, sospeso dipendente del Comune di Palermo

I carabinieri hanno notificato un provvedimento di interdizione dal lavoro per un 66enne: si faceva pagare 2 o 3 per rilasciare attestazioni

Di Redazione |

I carabinieri della stazione Centro di Palermo hanno eseguito un’ordinanza di interdizione dal lavoro, del gip Nicola Aiello, per un anno nei confronti Rosolino De Lisi di 66 anni dipendente comunale di Palermo in servizio alla delegazione di piazza Marina accusato di prendere soldi dai migranti che si recavano negli uffici per richiedere documenti o istruire pratiche.

Piccole somme per avere stati di nascita, di residenza o per richiedere le carte d’identità. Per circa sei mesi i militari hanno piazzato le telecamere dentro la delegazione e ripreso il dipendente comunale che avrebbe preteso piccole somme, due tre euro, per avere i documenti rilasciati senza la prenotazione prevista nelle delegazioni per via della pandemia.

A fare scattare le indagini il garante per i diritti umani del Comune di Palermo che ha segnalato ai carabinieri quanto raccontavano i migranti che dovevano subire le richieste non dovute da parte del dipendente. Alcuni colleghi di lavoro avrebbero raccontato che De Lisi voleva lavorare sempre da solo agli sportelli. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA