Etna, nuovo parossismo: fontane di lava alte 1 km e nube di cenere

Di Redazione / 23 Febbraio 2021
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CATANIA – L’Etna è un vulcano carico di energia interna che la notte scorsa dopo la mezzanotte ha dato vita generato getti di lava alti fino a mille metri sopra il cratere di Sud-Est. L’attività parossistica ha prodotto una colonna eruttiva che si è alzata per diversi chilometri rispetto alla cima della montagna.

Durante questa attività ha avuto inizio un secondo trabocco lavico dalla bocca della sella, alimentando un flusso lavico diretto verso sud-ovest. Dopo l’una l’Ingv-Oe di Catania ha registrato una repentina diminuzione della fontana di lava. Ma è continuata l’attività effusiva di due flussi lavici che si sovrappongono alle colate degli episodi precedenti.

Poco prima delle 5 l’Ingv-Oe di Catania ha registrato un nuovo incremento in frequenza ed intensità dell’attività stromboliana, accompagnata da emissione di cenere, al Cratere di Sud-Est, con lancio di prodotti abbondantemente al di fuori dell’orlo craterico fino ad un’altezza di circa 300 m.

Contemporaneamente si sono formate due piccole colate laviche, l’una in direzione della desertica Valle del Bove e l’altra in direzione sud-ovest. La localizzazione della sorgente permane al di sotto del Cratere di Sud-Est ad una quota di circa 2.800 metri al di sopra del livello del mare. 

il nuovo parossismo si è concluso intorno alle 10. E’ stata la quinta fase parossistica registrata in una settimana sul vulcano attivo più alto d’Europa e la seguente fase stromboliana secondo quanto riporta il monitoraggio dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio etneo (Ingv-Oe) di Catania.

Le colate di lava non sono più alimentate, i fronti del “braccio” maggiormente esteso, nella desertica Valle del Bove, si attestano ad una quota compresa fra i 1.700 e i 1.800 metri. Il flusso lavico diretto verso sud-ovest ha percorso soltanto poche centinaia di metri in sovrapposizione alle precedenti colate.

L’imponente nube di cenere lavica emersa dal cratere sospinta dal vento è ricaduta sui paesi e i centri abitati del versante occidentale dell’Etna.

L’ampiezza media del tremore, che segnala il movimento del magna nei condotti interni del vulcano, dopo la fase di incremento, alle 05:40 ha subito una riduzione, raggiungendo il livello medio dove tuttora permane. La sorgente del tremore vulcanico è tra i crateri Bocca Nuova e Voragine, ad una quota di 2.400-2.600 metri sopra il livello del mare. Anche l’attività infrasonica ha subito un consistente decremento sia nel tasso di accadimento che nell’energia degli eventi, che risultano localizzati al cratere di Sud-Est. L’ultima attività dell’Etna non ha avuto alcuni impatto sull’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania che è rimasto operativo pur avendo chiuso alcuni quadranti.

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Tag: eruzione etna fontane di lava osservatorio etneo ingv parossismo trabocco lavico