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DOPO LE ERUZIONI

Etna, l’effetto collaterale positivo: «Le eruzioni portano disagi ma anche turisti»

Guide e operatori: «Centinaia di presenze per lo show naturale»

Di Egidio Incorpora |

L’Etna non è solo maestosa, potente, affascinante. «È anche altezzosa e superba e vuole mettersi sempre in mostra». È, insomma, «una vetrina di sé stessa». Ad affermarlo sono tutti gli operatori turistici dei due versanti che da anni ormai fanno i conti, pressoché giornalmente, con le sue bizzarre smorfie e, principalmente, con le sue sbuffate di fumo, le esplosioni e le colate di lava anche se a volte brevissime.

«Ha insomma un bel caratterino» dice, Nikos Lo Giudice, esperta guida vulcanologica del vulcano. «Ma a noi, in fondo, ci fa comodo». E perché? Semplice a dirsi: «Grazie ai suoi sbuffi, grazie alle sue attività esplosive ad intermittenza, attira su di sé l’attenzione e molti che se ne potrebbero dimenticare, sono invece attratti da lei e programmano le ferie proprio sull’Etna».

È quindi un vantaggio quando si dà alla pazza gioia con i tremori e le nuvole di cenere? «Non è proprio così. Nell’imminenza crea grossi disagi e anche disdette ma a lungo raggio si mostra nella sua grandezza e varietà e attira migliaia di turisti».

Questo è uno dei pochi effetti collaterali positivi delle eruzioni, che creano il problema della cenere (il Comune di Catania comunica che è stato raccolto il 40% del materiale depositato sulle strade), fino al punto da farlo diventare un caso nazionale e regionale. La città di Catania sta facendo ancora una volta i conti con le conseguenze derivanti dall’ennesima eruzione dell’Etna. Di fronte al reiterarsi di fenomeni come l’emissione di cenere vulcanica, riteniamo ci siano tutte le condizioni per il riconoscimento dello stato di calamità». Lo ha detto la deputata regionale del M5s Jose Marano sollecitando «il governo regionale affinché ottenga un intervento tempestivo da Roma».

L’Etna, il più grande vulcano d’Europa, è anche questo. Mistero e fatalità nello stesso tempo. C’è infatti chi ha paura e non vuole visitarlo mentre tantissimi altri sono affascinati e si avvicinano. Nelle imminenze delle esplosioni i disagi, come si diceva, sono tantissimi, specie se collegati con la chiusura dell’aeroporto di Fontanarossa o le deviazioni negli aeroporti di Palermo e Reggio Calabria. «Alcuni turisti – dice ancora la guida vulcanologica Lo Giudice – che dovevano portarsi ieri (martedì, ndr) in quota sono stati deviati su Palermo e quando sono giunti sul versante erano stanchi per i tanti disagi subiti e si sono rifiutati di andare su».

La quota per le escursioni sommitali, in questo momento, è di 2.800 metri ed è tutto in sicurezza. Ma è chiaro che si tratta di un limite alquanto mutabile che può cambiare da un momento all’altro a seconda delle condizioni della carica magmatica all’interno del cratere. Durante la giornata vengono emanati dagli organi competenti, specie dalla Prefettura e dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, vari bollettini per aggiornare sulle condizioni di pericolo in maniera che tutto si possa svolgere in massima sicurezza.

Il flusso di turisti resta comunque ottimo, grazie anche ad un’organizzazione capillare sui due versanti, Etna Nord (Linguaglossa) ed Etna Sud (Nicolosi) che permette di portare in quota i turisti sia con mezzi altamente tecnologici, sia con l’ausilio di esperte guide vulcanologiche che danno il massimo comfort e grande sicurezza.

Al momento è confermato – ed è molto atteso – l’appuntamento con il “Salomon Maxi Race Etna Trail” di domenica che si tiene sul versante nord dell’Etna, organizzato Etna Trail Asd di Linguaglossa. Tre anche quest’anno le gare programmate: la 64 chilometri per 3.650 metri di dislivello, la 24 chilometri per 650 metri di dislivello e la 14 chilometri. Tutte e tre le gare partono da Piano Provenzana: alle 6 del mattino la prima, alle 9,30 le altre due. I percorsi, specie quelli dei 64 e 24 chilometri, si snodano su terra battuta fra boschi di pini, faggi e betulle, con l’attraversamento di sciare laviche e deserti vulcanici.

Al momento le gare registrano la presenza di oltre 500 atleti provenienti da tutte le parti d’Europa ed oltre che da sabato prossimo sosteranno nel centro del paese etneo e nei dintorni. Una macchina organizzativa ormai ben collaudata, grazie anche all’impegno e alla passione di tanti volontari che da giorni sono nelle zone delle gare per segnare i percorsi e rendere comunque tutto quanto più agevole e sicuro. L’evento è pure “plastic free”, compatibile quindi al rispetto della natura.

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