CATANIA – Dopo 48 ore relativamente tranquille, la cenere dell’Etna torna a creare disagi all’aeroporto di Catania, chiuso nuovamente questa sera a causa dell’emissione di polveri vulcaniche che il vento ha trasportato in direzione dello scalo internazionale di Fontanarossa. L’unità di crisi quindi ha deciso la chiusura dell’aeroporto e sono già stati dirottati i primi voli in arrivo a Palermo e a Comiso. A Punta Raisi sono stati dirottati il volo Easyjet n. U204803 proveniente da Napoli (l’atterragio era previsto alle 21.10), il volo Ryanair FR07453 proveniente da Bergamo (l’arrivo era previsto per le 21.14), il Ryanair FR01087 proveniente da Bologna (era previsto alle 22.12) e il Ryanair FR01170 decollato da Roma Fiumicino che doveva arrivare alle 23.40. Nello scalo ragusano invece sono stati dirottati il volo Alitalia AZ01727 proveniente da Milano Linate (l’arrivo era previsto per le 20.45), l’Alitalia AZ01719 da Roma Fiumicino (previsto alle 22.20), l’Alitalia AZ01735 proviente da Roma Fiumicino (l’atterraggio era previsto alle 23), l’Alitalia Az01743 partito da Milano Linate e previsto in arrivo alle 23.55, il BluAir 0B04101 proviente da Torino (doveva atterare alle 20.44), il volo Iberia-Vueling IB05855 e VY06864 proveniente da Firenze (l’arrivo era previsto per le 21.17) e l’Iberia-Vueling VY06138 proveniente da Roma Fiumicino e previsto in arrivo alle 22.50. Cancellato invece il volo Ryanair FR01170 Roma-Fiumicino Catania delle 23.40.
Vista la situazione, l’aeroporto di Catania Fontanarossa è stato chiuso sino a domani mattina. Riguardo agli scali alternativi in caso di chiusura della pista, si apprende che la scelta spetta esclusivamente alla compagnia (così la Rynair preferisce Palermo a Comiso, perché nel capoluogo di provincia ha una base) o quando l’aereo è in volo al comandante, sempre a garanzia della sicurezza dei passeggeri. Imbufaliti comunque i passeggeri, costretti a diverse peripezie per raggiungere la destinazione finale sia che vengano mandati al “Pio La Torre” di Comiso e sia che vengano dirottati al Falcone e Borsellino di Palermo.
L’unità di crisi dell’aeroporto di Catania, composta da Aeronautica militare, Enac, Enav e Sac, rimarrà riunita fino a tarda sera e tornerà a riunirsi domani mattina per valutare la situazione in base ai dati delle emissioni e alle condizioni meteorologiche. I voli previsti dalle 6 alle 7 potrebbero subire ritardi se sarà decisa la riapertura dello scalo e se saranno confermati.
Intanto il cratere centrale, dopo la lieve pausa di ieri, è tornato ad eruttare lava ma sorattutto si è aperta una nuova bocca di Sud-Est. Due le colate sgorgate dal suo interno, al momento fortemente alimentate e che si dirigono verso la Valle del Bove: la prima, il cui fronte è a 2.100 metri di quota, procede verso Est; la seconda, a 2.700 metri, verso Nord-Est. Sono avvenute alcune frane di materiale instabile sul fianco del cono (materiale vecchio misto con frammenti di lava calda), trasformandosi in valanghe ardenti (GUARDA QUI IL VIDEO). Il cratere centrale, per diversi giorni fonte di esplosioni potenti e che tanta cenere e sabbia ha versato da nord a sud, secondo quanto riferito dall’Invg, registra invece solo delle sporadiche esplosioni. Sussiste ancora, comunque, un tremore elevato che ha avuto anche un incremento periodico. La situazione, pertanto, per come può facilmente rilevarsi dagli stessi dati forniti dell’Invg, resta in continua evoluzione. Si ricorderà che le esplosioni del centrale dei giorni scorsi sono fra le più intense degli ultimi vent’anni e (circostanza che ha destato maggiore interesse) si sono verificate in meno di 30 ore.
La cenera vulcanica non sta creando disagi solo all’aeroporto. Altra nota dolente riguarda i paesi colpiti dalla copiosa pioggia di sabbia nera. Non è facile tornare alla normalità in breve tempo, dal momento la cenere vulcanica è caduta abbondante, specie nella parte sommitale del versante dove si registrano più di dieci centimetri con seri disagi alla circolazione. A Linguaglossa è intervnuta la Protezione civile per la ripulitura di alcune arterie giudicate più importanti. Nessun intervento di pulizia è stato fatto, al momento, sull’altra arteria dell’ex Provincia, quella che da Milo porta al rifugio Citelli. Ben ripulita dall’Anas la strada nazionale Linguaglossa-Passopisciaro.