Estate fra pruriti e notti insonni, ecco come possiamo difenderci

Di Angelo Torrisi / 07 Luglio 2018

L’estate è un paradiso per gli insetti che trovano in questa stagione sia l’habitat ideale per il loro ciclo biologico sia una certa facilità di nutrizione. In questo periodo dell’anno, infatti, siamo noi stessi a creare le condizioni favorevoli al loro attacco: scopriamo maggiormente la pelle, e sudiamo, mentre nelle città a clima mediterraneo l’alto tasso di umidità completa l’opera. Inoltre è scientificamente provato che anche il colore dei vestiti e precedenti lesioni cutanee rappresentano richiami irresistibili.

Quest’anno è la zanzara tigre a imperversare nei giardini, nei campi e persino nelle abitazioni. Si tratta di un insetto, oltre che fastidioso, anche brutto a vedersi, che punge proprio in corrispondenza delle vene. Scatena un forte prurito che è il segnale di un’allergia localizzata e che nei soggetti sensibili può determinare vere e proprie reazioni allergiche. Si riproduce in luoghi o in contenitori solitamente utilizzati per l’acqua: qui la zanzara depone le uova che si schiuderanno non appena verranno sommerse dall’acqua. Il ciclo vitale è breve: qualche giorno per i maschi e due-tre settimane per le femmine. E per fortuna dalle nostre parti questi insetti non trasmettono malattie virali come la malaria, la febbre gialla e le encefaliti.

Tra gli altri insetti tormento delle notti d’estate troviamo poi le zanzare, per cosi dire, “tradizionali”. Esse appartengono alla famiglia degli ematofagi (che si nutrono di sangue). Agiscono prelevando il sangue dalle vene e dai capillari e iniettando nel contempo sostanze irritanti, farmacologicamente attive, che innescano una reazione allergica. Le zanzare, come i flebotomi (pappataci) si moltiplicano anche in nicchie di ristagno dell’acqua. Stanno lì buone buone fino al crepuscolo. E’ allora che escono svolazzando in cerca della preda a cui succhiare il sangue. Sebbene il numero di specie presenti nel nostro territorio sia intorno alle 60, e molte di queste si limitino a attaccare solo diversi animali, le tipologie di zanzare che suggono il sangue dell’uomo si trovano presenti sia in città sia nelle campagne e sia lungo le coste sia vicino ai fiumi o ancora nei boschi con fitta vegetazione. La capacità della vita larvale è straordinaria: alcune vivono in acque molto salmastre, altre nelle cavità di alberi marcescenti, altre ancora in depositi di acqua temporanei più o meno ricchi di sostanze organiche ad esempio all’interno dei copertoni di automobili.

Poi ci sono gli imenotteri che comprendono api, vespe, calabroni, formiche rosse e formiche alate: anch’essi agiscono per “via endovena” iniettando sostanze che possono essere anche velenose o comunque tossiche. E di questi tempi imperversano pure i ragni, le tarantole, gli scorpioni, le zecche. Senza dimenticare pulci e pidocchi. Diffusi pure i lepidotteri cui appartengono gli urticanti bruchi e la processionaria.

E vediamo che cosa può succedere a seguito di una puntura d’insetto. Premesso che la reazione è soggettiva, le lesioni si possono limitare a una leggera quanto fugace sensazione di fastidio e di prurito (zanzare) che in genere passa da sola o a seguito dell’applicazione di una pomata o di una lozione antistaminica. Può però verificarsi il caso della comparsa di pomfi o di lesioni isolate oppure multiple (eritemi) che possono anch’esse scomparire nel giro di pochi minuti o di poche ore , oppure trasformarsi in papule dure che guariscono in qualche giorno. Non è comunque escluso che in soggetti allergici o allergizzati da una precedente puntura dello stesso animale, magari un anno prima, si verifichi una reazione allergica sotto forma di orticaria.

E ci sono infine i casi-limite rappresentati (soprattutto dopo punture di api o vespe) da reazioni violente che possono portare alla vera e propria crisi anafilattica con edema della glottide, allucinazioni uditive e visive e brusco calo della pressione che se non fronteggiate per tempo (adrenalina, antistaminici e cortisone)possono culminare persino in un esito fatale. Occorre pertanto, sopratutto in questi mesi, mettere in opera gli accorgimenti pratici (zanzariere, insetticidi liquidi o spray e trappole elettriche o a ultrasuoni). In ogni caso, ai primi segnali di allergia è bene consultare il medico.

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Pubblicato da:
Redazione
Tag: flebotomi pappataci zanzare