Il Tribunale di Catania ha condannato l’azienda ospedaliera Policlinico di Catania a risarcire 65.000 euro ai familiari di una donna deceduta a causa di una malattia rara e alla quale invece era stata diagnosticata una patologia rivelatasi poi errata. A darne notizie è l'associazione dei consumatori Centro per i diritti del cittadino – Codici Sicilia, che ha assistito i familiari della donna con gli avvocati Manfredi Zammataro e Nino Cammarata.
Il Tribunale, spiega l’associazione in una nota, «ha accolto le richieste dei legali in relazione al diritto al risarcimento del 'danno da perdita di chancè subito dalla paziente deceduta, che avrebbe potuto avere la possibilità di ottenere un risultato di cura migliore se la diagnosi non fosse stata ai tempi errata».
La donna, ricostruisce l’associazione, si recò nel Policlinico di Catania nel 2010 per problemi di salute che avevano reso necessaria una biopsia, che avrebbe poi diagnosticato una forma tumorale polmonare. Dopo la chemioterapia ed un peggioramento delle sue condizioni di salute i familiari decisero di trasferire la loro congiunta in un’altra struttura sanitaria, dove emerse che la paziente non era affetta da una patologia tumorale ma da una malattia rara: la sclerosi sistemica. Nonostante le cure però la donna morì.