PALERMO – Nonostante la bocciatura del Miur, a Enna sono iniziate le manovre per l’accesso alla facoltà di Medicina e Professioni sanitarie gestita dall’Università romena Dunarea de Jos di Galati. In 130, infatti, si sono iscritti ai corsi di lingua romena (360 ore a partire dal 12 ottobre) e il 14 dicembre avranno inizio le lezioni. L’ha annunciato in una conferenza stampa Cesar Bichescu, direttore generale della facoltà di Medicina dell’ateneo di Galati che gestisce quella che lui stesso ha definito «un’estensione della università romena».
«Le iscrizioni sono ancora aperte – ha precisato l’ex senatore del Pd Vladimiro Crisafulli, amministratore delegato della Fondazione Proserpina, interfaccia dell’università romena di Enna – Abbiamo tutto pronto e in regola. Intanto partiremo per dimostrare che si può fare. Siamo certi che la gente capirà». All’incontro non ha partecipato nessun rappresentante dell’università di Enna Kore: ufficialmente l’operazione è intestata alla fondazione Proserpina, mentre pare che la Kore stia trattando con l’ateneo di Messina per aprire la facoltà di Medicina, questa tutta italiana, con sede a Caltanissetta.
Al corso di laurea si accede con regolari test, che verranno corretti in tempo reale, ha precisato Bichescu, per dimostrare la trasparenza e la legalità dell’accesso a questa scuola.
«Questa volta mi sono portato il documento che mi dà diritto all’apertura della estensione universitaria della facoltà ad Enna». Solo quelli che avranno conseguito l’attestato di lingua, certificato dal governo romeno, potranno accedere ai test (per Medicina quelli con punteggio più alto, per Professione sanitaria quelli con punteggio più basso).
Lezioni di dieci ore al giorno si terranno nelle aule allestite al piano terra dell’ospedale Umberto I, dove si trovano anche i laboratori. «In Romania – dice Crisafulli – tutti i medici conseguono la specializzazione. Dunque chi si iscrive ad Enna poi potrà specializzarsi certamente nell’università romena o decidere di farlo in Italia. Gli standard che ci sono in Romania sono validi in tutta Europa».