E’stata inuaugurata oggi da Mirello Crisafulli, amministratore del “Fondo Proserpina”, interfaccia dell’Università romena ad Enna, l’università romena Dunarea de Jos di medicina a Enna. Alla cerimonia ufficiale, in prima fila il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, sul palco l’assessore regionale Bruno Marziano che ha parlato a nome del Governo, il Rettore dell’ateneo romeno, Iulian Gabriel Birsan il Direttore Generale della stessa università, Cesar Bichescu, il Presidente della regione di Galati, Bacal Baça. La cerimonia si è tenuta all’auditorium dell’istituto commerciale di Enna Bassa mentre le lezioni si terranno in uno stabile che, fino a qualche tempo fa, ospitava gli uffici del collocamento. «Area nitta un temi trona, (l’aria pulita non teme i tuoni) », afferma Crisafulli. Il presidente dell’Università Kore di Enna, Cataldo Salerno, ha salutato i 44 studenti dei 66 iniziali, che hanno superato il test di romeno, tutti schierati in camice bianco e ricorda come i test di accesso alle facoltà di medicina che si fanno in Italia «sono un assurdo sul piano scientifico. Chi non capisce il cambiamento delle università é un perdente».
Ma il Miur con una “comunicazione urgente”, dopo che la prefettura di Enna ha comunicato che si è svolta una “cerimonia di apertura dell’a. a. 2015/2016” della facoltà le «cui attività didattiche, relative a corsi, saranno svolte presso locali della Fondazione Proserpina Srl», avvisa che, nonostante il corso di laurea sia stato inaugurato, i titoli di studio rilasciati dalla facoltà di medicina e farmacia dell’Università romena“Dunarea de Jos Galati” aperta a Enna non hanno «alcun valore né a fini accademici né ai fini professionali e non potrebbero essere riconosciuti né da altro Ateneo né da altra Autorità pubblica».
A tale riguardo, il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca ritiene «necessario informare studenti e famiglie che, anche a tutela della qualità degli studi universitari, l’attivazione di corsi universitari sul territorio nazionale da parte delle Università, italiane o estere, è consentita soltanto subordinatamente all’adozione di un provvedimento di accreditamento da parte del Ministero su conforme parere, fra l’altro, dell’Agenzia nazionale di valutazione».
In particolare, precisa il Miur, «nessun accreditamento è stato concesso dal Ministero per l’attivazione a Enna di corsi in area medico-sanitaria alla sopraindicata Università Rumena, né tantomeno può essere destinataria di un simile provvedimento la citata Fondazione Proserpina srl». Si evidenzia, pertanto, che «eventuali titoli rilasciati all’esito di tali corsi non avrebbero alcun valore né a fini accademici né ai fini professionali e non potrebbero essere riconosciuti né da altro Ateneo né da altra Autorità pubblica».
Il Miur, ricorda una nota, ha già “provveduto a diffidare l’Università Dunarea de Jos Galati e la Fondazione Proserpina e sta provvedendo, con la collaborazione anche dell’autorità giudiziaria, a ogni possibile azione al fine di ricondurre questa spiacevole situazione nell’alveo della legalità».
«Non possiamo non registrare come, ancora una volta, il ministero cerca di confondere la realtà dei fatti, nel tentativo, in verità alquanto ridicolo, di instillare insicurezza negli studenti e nelle loro famiglie, circa la validità del titolo che sarà conseguito al termine del corso di studi universitario, utilizzando argomentazioni che nulla hanno a che vedere con la realtà dei fatti e, soprattutto, con il vigente quadro normativo comunitario». È quanto si legge in una nota del Fondo Proserpina, amministrato dall’ex senatore del Pd Vladimiro Crisafulli, «in riferimento alla nota del Miur avente per oggetto l’estensione in aula remota della facoltà di Medicina e delle professioni sanitarie dell’Università Dunarea de Jos di Galati».
«In ogni caso torniamo a ribadire che il titolo di studio non è e non sarà rilasciato dal Fondo Proserpina srl ma, bensì, dalla stessa Università Dunarea de Jos che non ha aperto a Enna nessuna filiale ma, bensì, una “estensione didattica in aula remota” nel rispetto del diritto di stabilimento sancito dal Trattato per il funzionamento dell’Unione Europea – prosegue la nota – e, per tale ragione, non necessita di alcun tipo di accreditamento da parte del ministero italiano, in quanto già dotato dei necessari accreditamenti da parte del governo della Romania e dell’Unione Europea». «Ci auguriamo, inoltre, che il Miur metta lo stesso impegno e la stessa foga con la quale si interessa alla vicenda dell’estensione romena a Enna, ad altre iniziative, come quella portata avanti dall’università di Sofia in collaborazione con il Cepu», conclude la nota.