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Brucia tutta la Sicilia, 86 roghi nell'Isola: «È una situazione senza precedenti»

Le situazioni più critiche si registrano nelle provincie di Palermo, dove ci sono stati anche una vittima e due feriti gravi, Trapani, Catania e Messina

Redazione La Sicilia

25 Luglio 2023, 15:08

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Temperature bel oltre i 40 gradi, venti di scirocco, incendi blackout lunghi e continua, vigili del fuoco in mergenza: la Sicilia brucia, la Sicilia è un inferno. Sono 86 gli incendi nell'Isola secondo i dati della sala operativa dei Vigili del fuoco aggiornati alle 12. Sono 5 ad Agrigento, 4 a Caltanissetta, 12 a Catania, 7 Enna, 17 a Messina, 26 a Palermo, uno a Ragusa, 8 a Siracusa e 6 Trapani.

Le situazioni più critiche si registrano nelle provincie di Palermo, Trapani, Catania e Messina. A Palermo c'e stata la chiusura dell'aeroporto per diverse ore con un aggravamento delle crisi dei trasporti scatenato dall'incendio dell'aeroporto di Catania il 16 luglio scorso. Il capoluogo è accerchiato dal fuoco, bruciano le colline attorno alla città e una donna è morta per l'impossibilità di raggiungere la sua abitazione con un'ambulanza.

Due forestali sono stati ricoverati all’ospedale Civico di Palermo nel reparto Grandi Ustioni. Si tratta dell’ispettore della forestale Ciro Cavataio, di 61 anni, di Cinisi che vive a Partinico rimasto vittima di un incidente sul lavoro a Partinico. Ha ustioni nel 40% del corpo di secondo e terzo grado. Il secondo forestale è Rosario Tiversia, di 52 anni, rimasto ustionato a Bagheria nel corso di un incendio questa mattina. Ha ustioni di primo e secondo grado. «Le loro condizioni sono serie e sono tenuti sotto stretta osservazione - dice il primario del centro grandi ustioni del Civico Enzo Guzzetta -. Abbiamo fatto di tutto al momento per salvarli. Sono arrivati entrambi in serie condizioni. Nelle prossime 48 ore valuteremo le loro condizioni. Al momento la prognosi è riservata».

Un incendio è divampato, sempre a Palermo, anche nel cimitero di Santa Maria di Gesù. Le squadre dei Vigili del fuoco si stanno dirigendo verso il camposanto. Le fiamme sono partite dalla montagna e hanno raggiunto il luogo delle sepolture. Attorno al cimitero ci sono anche abitazioni minacciate dalle fiamme. Alcuni residenti hanno dovuto abbandonare le abitazioni.

In questi frangenti l'Asp di Palermo suggerisce, nelle more di una mitigazione del fenomeno e di acquisire i risultati delle analisi in corso, di evitare l’esposizione prolungata all’aperto se non in casi strettamente necessari. La suddetta indicazione trova particolare applicazione nei soggetti anziani e fragili ai quali si raccomanda di non uscire di casa se non per motivi eccezionali e possibilmente accompagnati.

Situazione difficile anche nel Trapanese, dove le fiamme hanno minacciato anche il tempio di Segesta e costretto a chiudere più volte l'A29.

Situazione molto critica anche nel Catanese, per i tanti roghi scoppiati in città e provincia. Un incendio è divampato a Carruba, frazione di Riposto, in provincia di Catania. Le fiamme, alimentate dal vento, hanno interessato un vivaio e un resort è stato fatto evacuare a scopo precauzionale. Paura anche a San Nicolò. frazione di Aci Catena, dove alcune abitazioni sono state fatte evacuare. Si teme anche in città, in via Palermo per un incendio che lambisce le case della zona. Sull'emergenza incendi il prefetto Maria Carmela Librizzi ha convocato il Centro coordinamento soccorsi che sarà operativo fino alle cessate esigenze.

I rinforzi

Gli interventi di soccorso sono stati complessivamente 336 e ve ne sono 147 in coda. In supporto dei Vigili del fuoco operanti sull'isola sono giunti in nottata colleghi dalla Campania, che stanno operando nel Messinese. In serata è atteso l'arrivo di rinforzi dal Lazio e dalla Toscana, che verranno dislocati rispettivamente nel Palermitano e nel Trapanese.

Un mix infernale

«La situazione è sicuramente delicata, senza precedenti - ha detto il presidente della Regione, Renato Schifani, commentando, al suo arrivo all’aeroporto di Catania, la situazione degli incendi in Sicilia - perché le altissime temperature, unite ai soliti incendiari delinquenti, hanno creato e stanno creando un danno immenso. Seguo momento per momento l’evoluzione della vicenda, così come ho fatto tutta la notte. Appena rientrato a Palermo mi occuperò anche della collocazione degli evacuati, perché questa notte molte famiglie sono state costrette ad andare via dalle proprie abitazioni. C'è, comunque, un coordinamento degli interventi che funziona».

«Naturalmente - ha aggiunto - sono fatti imprevedibili e imprevisti, perché ormai l’ecosistema è cambiato: d’inverno assistiamo alle bombe d’acqua, adesso a questi fenomeni che sono veramente pericolosi per l’incolumità di tutti. Un fatto del genere, con temperature così elevate, non credo abbia precedenti, come dicono gli osservatori. Evidentemente è la conferma del cambiamento dell’ecosistema, sia invernale che estivo: ci dovremo adeguare e organizzare per l’inverno, con la pulizia straordinaria di tutti i fiumi, progetto che stiamo già attuando, mentre per l’estate dobbiamo verificare quali contromisure adottare».

Momento drammatico

«In questo momento dobbiamo tentare di salvare il salvabile. C'è una coincidenza di elementi che rende la situazione molto complessa. E’ una delle giornate più difficile dal punto di vista climatico degli ultimi anni. In Sicilia lo scirocco non consente ai velivoli di alzarsi in volo per lo spegnimento degli incendi. Tutto quello che si poteva fare con vigili del fuoco, corpo forestale, protezione civile, è stato fatto. La forza della natura tende a sopraffare quella dell’uomo», ha invece detto a SkyTg24 il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci.