Emergenza carceri: un suicida a Monza. A Castrovillari detenuti ingeriscono farmaci

Di Redazione / 13 Luglio 2024

Nel carcere di Monza un detenuto di 45 anni si è tolto la vita soffocandosi con un sacchetto di plastica nella sua cella. I fatti, resi noti dal sindacato della Polizia penitenziaria Uilpa, sono avvenuti nel tardo pomeriggio di oggi. Poche ore dopo nel carcere di Castrovillari, in provincia di Cosenza, due detenuti si sono barricati in infermeria, ingerendo dei farmaci e infine distruggendo i locali. Un agente è rimasto contuso ed è intervenuto il 118. A darne notizia il sindacato Sappe, che ha aggiunto: «I due sembrerebbero soffrire di problemi psichiatrici».

A Monza nel primo pomeriggio anche un incendio

Sulla morte del 45enne a Monza è intervenuto Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa. «Ormai non abbiamo più parole per descrivere il disfacimento del sistema penitenziario e ciò che avviene nelle carceri e non sappiamo a chi appellarci – ha detto – del resto lo stesso presidente Mattarella è rimasto inascoltato. 14.500 detenuti oltre i posti disponibili – ha proseguito – 18mila unità mancanti alla Polizia penitenziaria, carenza di assistenza sanitaria e psichiatrica, strutture fatiscenti e disorganizzazione imperante costituisco un mix esplosivo. Sempre a Monza – ha aggiunto – nel primo pomeriggio è stato necessario evacuare un’intera sezione detentiva per un incendio che è stato appiccato da un recluso».
«A queste morti – ha concluso – vanno per di più aggiunti i sei appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria che nel 2024 si sono tolti la vita. Nel tragico elenco, peraltro, non computiamo i due detenuti che si sono lasciati morire rifiutando di alimentarsi».

«Problemi psichiatrici, non dovevano stare qui»

Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del sindacato Sappe, e Francesca Ciccone, segretario regionale dello stesso sindacato, parlano così dell’episodio di Castrovillari. «Nella circostanza i due, che soffrirebbero di problemi psichiatrici – hanno aggiunto Durante e Ciccone – hanno ingerito farmaci di ogni tipo. Si tratterebbe di detenuti che, molto probabilmente, non dovrebbero stare in una struttura senza servizio psichiatrico. Tutto il personale disponibile è stato richiamato in servizio, per gestire al meglio la situazione».

Pubblicato da:
Leandro Perrotta