CATANIA – Una moltitudine di aspiranti consiglieri comunali e di circoscrizione, molte curiosità, molte riconferme. Questa la radiografia che emerge dalle 17 liste per il Consiglio comunale che sono state depositate all’ufficio elettorale e che sono così suddivise: cinque a sostegno del sindaco uscente Enzo Bianco: «Catania 2.0», «Cambiamento reale», «I progressisti», «Primavera per Catania» e «Con Bianco per Catania». Nove invece le liste collegate al candidato sindaco di centrodestra, Salvo Pogliese: «Salvo Pogliese sindaco», «In campo con Pogliese», «Catania in azione», «Grande Catania», «Diventerà bellissima» del governatore Musumeci e del sen. Stancanelli, «Forza Italia-Berlusconi», «Fratelli D’Italia-Giorgia Meloni», «Udc» e «Lega-Noi con Salvini». Una a testa sono invece le liste di riferimento del candidato sindaco dei Cinquestelle, prof. Giovanni Grasso; del presidente regionale della comunità S. Egidio, Emiliano Abramo e del consigliere uscente di Fi, Riccardo Pellegrino che si presenta con una lista civica.
Le curiosità non mancano, e probabilmente approfondimenti emergeranno nel corso dei prossimi giorni quando saranno noti anche i nomi dei candidati alle circoscrizioni. Cominciamo però dalle candidature sfumate e dalle mancate riconferme. E tra le candidature «dissoltesi» c’è senz’altro quella di Giovanni Magni, il giovane che in un primo tempo era stato inserito nelle liste di Fratelli D’Italia per poi essere estromesso perché il padre è in carcere per associazione mafiosa. Appreso che il partito ha deciso di non candidarlo, Magni ha reso nota una lettera del sen. la Russa che motiva la decisione di non candidarlo e ha rilasciato una dichiarazione: «Un vecchio detto dice che non è importante ciò che provi alla fine di una corsa, ma ciò che provi mentre corri. Mi sarebbe piaciuto verificare la veridicità di questa affermazione ma, purtroppo, non mi è stato concesso di correre. Oggi comunico ufficialmente che non sarò candidato, nonostante l’esclusione dalla lista che accetto ma non condivido minimamente. Non sono interessato alla “poltrona” e farò politica come ho sempre fatto, con la gente, tra la gente. Pago caro un prezzo per cui non credo di aver nessuna colpa».
Nella lettera di La Russa il senatore spiega invece i motivi del respingimento: «Ho avuto incarico di valutare la composizione della lista per il consiglio. Al riguardo ho segnalato che nessun giudizio ostativo, tra quelli previsti dal nostro statuto, può essere espresso nei confronti di Giovanni Magni. Si tratta semmai di valutare una questione di opportunità atteso che, ad oggi, Giovanni Magni… Risulta peraltro che la vicenda processuale di un suo familiare non è ad oggi esaurita benché vada subito affermata con forza la totale assenza di ogni responsabilità del giovane Magni, mai nemmeno lambito da accuse o anche semplici sospetti. Tuttavia la natura delle accuse al suo familiare di reati associativi non ancora caduta ed anzi ancora sub-judice (processo in corso) rende doveroso esaminare il problema anche con l’ottica della tutela non solo dello stesso ragazzo, ma anche della necessità di Fratelli d’Italia di impostare la campagna elettorale sulle nostre proposte per la città e non sull’eventuale pur sacrosanta difensiva rispetto a eventuali strumentali attacchi politico mediatici».
Chiuso il caso Magni andiamo ai consiglieri che non si sono ricandidati e tra questi ci sono Niccolò Notarbartolo, Lanfranco Zappalà ed Alessandro Sofia. Si tratta di tre esponenti tra i più preparati del precedente Consiglio. Un peccato che non poter usufruire della loro professionalità manifestata in cinque anni di consiliatura. Fatta questa parentesi andiamo a a spulciare le liste cominciando da una novità: la scomparsa della lista Pd dall’agone consiliare. Cominciamo con «Catania 2.0», espressione del deputato Sammartino e della senatrice Valeria Sudano. Si tratta di una lista cosiddetta «forte» nella quale spicca anche il nome del vice imam di Sicilia Bouchnafa Ismail. In «cambiamento reale» ci sono invece i consigliere uscenti Giovanni Marletta, Giuseppe Musumeci ed Enzo Parisi, ex presidente della commissione Bilancio nella consiliatura appena conclusasi, eletto con Grande Catania (gruppo di opposizione). Le curiosità che riguardano i «progressisti» sono la candidatura della presidente delle Guide turistiche di Catania, Giusy Belfiore, di Carmelo Finocchiaro, presidente nazionale di Federcontribuenti. In «primavera per Catania» ci sono tre assessori uscenti: quello al Bilancio Salvo Andò, quello al Welfare, Fortunato Parisi, e Maria Ausilia Mastrandrea (Politiche scolatiche). In lizza anche il vicepresidente dell’Ordine dei medici, Antonio Rizzo. La capolista è però la consigliere uscente del Pd Ersiliana Saverino, indicata dal sindaco Bianco come assessore. Nella lista «Con Bianco per Catania» capolista è l’uscente consigliera Elisabetta Vanin, poi in campo ci sono l’assessore uscente all’Urbanistica Salvo Di Salvo, i consiglieri Daniele Bottino, Mario Crocitti. Lanfranco Zappalà e l’attrice Nellina Laganà.
Andiamo alle liste collegate allo sfidante di centrodestra Salvo Pogliese. Nella lista «Salvo Pogliese sindaco», capolista è Maurizio Gibilaro, presidente di Telethon, mentre in «In campo con Pogliese» ci sono i consiglieri uscenti Andrea Barresi, Maurizio Mirenda e Carmelo Nicotra. C’è anche il rientro del consigliere Vincenzo Castelli, in Consiglio ai tempi della sindacatura Stancanelli. «Catania in azione», gruppo che fa riferimento agli ex esponenti di Catania futura (gruppo a sostegno di Bianco), ci sono i consiglieri Salvatore Spadaro e Massimo Tempio. In «Diventerà bellissima» c’è pure la presidente dell’Asec spa, Francesca Garigliano, il consigliere uscente Alessandro Messina e l’ex consigliere della sindacatura Stancanelli Manfredi Zammataro. Forti anche la squadra di Forza Italia con Santi Bosco capolista, la lista di Fratelli d’Italia e quella dell’Udc con capolista il consigliere uscente Carmelo Sgroi. Nutrita anche la lista di «Grande Catania» formazione nata dall’ex Mpa espressione dell’ex governatore Raffaele Lombardo. In campo l’ex deputato Pippo Reina, i consiglieri uscenti Sebastiano Anastasi e Giuseppe Castiglione. Nella lista anche il vicepresidente uscente Sebastiano Arcidiacono, eletto cinque anni fa nel partito del deputato Lino Leanza a sostegno di Bianco, ma per cinque anni conosciuto soprattutto per le sue battaglie contro le azioni del sindaco, dalla spazzatura ai nodi economici.
La lista dei Cinquestelle è piena di giovani militanti e professionisti mentre nella lista di Abramo c’è anche una figura storica della sinistra: l’ex sindaco di Acicastello, Paolo Castorina. Segue infine la lista di Riccardo Pellegrino che ha al suo interno anche il neurochirurgo del Garibaldi, Salvatore Messina.