Eccola l’area di 20 ettari alla zona industriale su cui sorgerà il termovalorizzatore. O termoutilizzatore, come la Regione lo chiama in tutti i documenti ufficiali, inclusi i due avvisi esplorativi per la manifestazione di interesse datati dicembre 2021 e ottobre 2023. Ma poco cambia. L’area si trova lungo l’Ottava Strada proprio di fronte al polo logistico della Sis Società Interporti siciliani, arteria dove al momento è in atto il cantiere per la realizzazione di una rotonda e migliorare accessi e viabilità e da dove, proprio lungo la deviazione stradale, si riesce ad osservare ed apprezzare l’estensione del terreno prescelto.
Ma, per inciso, si osserva anche il degrado che ancora prevale in tutto il sito produttivo tra rifiuti abbandonati, vegetazione incolta, strada e marciapiedi dissestati, illuminazione non ancora sostituita con quella a Led, e senza impianto pubblico di videosorveglianza.
L’annuncio dell’individuazione del sito, arrivato a sorpresa, era stato dato venerdì all’assemblea pubblica di Confindustria dal presidente della Regione Renato Schifani nel suo ruolo di commissario straordinario per il completamento della rete impiantistica integrata del sistema di gestione dei rifiuti. Si è imposta così una sostanziale accelerazione rispetto un’opera che, ormai è certo, “s’ha da fare”, spiazzando più di qualcuno alle latitudini del consiglio comunale dove già sono in vista convocazioni di commissioni di competenza, anche in sopralluogo, ma anche mozioni in aula. E, ancora una volta, si parla di “decisioni prese nelle segrete stanze”.
Ma torniamo al sito prescelto: «Si tratta di un terreno dell’ex Asi – spiega Salvo Tomarchio, assessore all’Ecologia del Comune e indicato quale referente dal punto di vista politico dalla presidenza della Regione – era inutilizzato, quindi dato in gestione a Sidra che lo sta utilizzando per pozzi d’acqua non potabile. Il Comune ha già chiesto di inserire nel progetto non solo misure compensative per garantire la continuità della fornitura d’acqua, seppur non potabile, ma anzi di incrementarne la capacità. La garanzia ci è stata data, quindi tutto scorre per il meglio. Anche perché l‘utilizzo di un’area pubblica è garanzia di massima trasparenza, ma soprattutto velocità nelle procedure».
I retroscena parlano di un presidente della Regione “furioso” per l’inadeguatezza del primo sito indicato, dunque scartato, quello nei pressi degli stabilimenti dell’ex Fattoria Sole. «Non direi furioso. Il presidente ha intenzione di “correre” e dunque ha sensibilizzato, con interlocuzioni continue, per la corretta individuazione del sito. Da questo punto di vista l’amministrazione è stata pronta, il sindaco Enrico Trantino è stato operativissimo, da qui il buon risultato per tutta la città».
Parliamo di tempi. «La tabella di marcia è molto stringente – assicura Tomarchio – entro luglio verrà approvato il Piano regionale dei rifiuti, subito dopo il presidente della Regione in qualità di commissario attiverà le procedure per l’incarico della progettazione, che dovrà partire entro settembre. Seguirà, immediatamente, la gara per l’appalto integrato (progetto esecutivo e lavori) con avvio del cantiere. Due anni i tempi di realizzazione indicati dalla Regione».
Il sito prescelto dista, è stato calcolato, sei chilometri da piazza Duomo. C’è davvero da preoccuparsi? «Assolutamente no – risponde l’assessore – specie se si considera un aspetto non indifferente: noi saremo il primo esempio in Italia di termovalorizzatore con accanto un impianto di digestione anaerobica che, inserito in un unico ciclo dei rifiuti, ridurrà l’impatto delle emissioni a zero. Solo negli anni si apprezzerà davvero quanto pensato e si è arrivati a fare con questa soluzione, frutto di non poche mediazioni, riunioni, approfondimenti e studi».