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Durante il Covid fornirono mascherine “farlocche” alla Protezione civile siciliana: sequestro da 10 milioni a due ditte

Gli amministratori di due società una di Palermo e un’altra di Enna sono accusati di frode nelle pubbliche forniture

Redazione La Sicilia

03 Febbraio 2025, 11:26

mascherine

Finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito un decreto emesso dal gip, su richiesta della procura, con cui è stato disposto il sequestro di beni per oltre 10 milioni di euro nei confronti di due società, una di Palermo e un’altra di Enna e dei rispettivi amministratori. Sono accusati di frode nelle pubbliche forniture. Le indagini condotte dal nucleo di polizia economico-finanziaria, avrebbero fatto emergere irregolarità in numerose forniture di mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale (Dpi), in favore della protezione civile della Regione Siciliana nel periodo dell’emergenza da Covid-19.

Secondo indagini dei finanzieri del comando provinciale di Palermo, guidato dal generale Domenico Napolitano, alcuni imprenditori, approfittando dell’emergenza e massimizzare i propri guadagni, avrebbero fornito al dipartimento prodotti non conformi ai previsti standard di sicurezza, producendo a corredo documentazione viziata da gravi lacune e contraffatta. Dopo i primi riscontri è stata avviata un’attività investigativa con intercettazioni, oltre che da pedinamenti e analisi documentali, che ha portato, nel tempo, all’esecuzione sequestri di dispositivi per circa 35 milioni. Di questi, oltre 2 milioni sono riferiti a forniture realizzate dalle società colpite dalla misura in fase di esecuzione.

Le società coinvolte

Le società coinvolte nella frode e che hanno subito il sequestro di beni sono la Italia Paramount strategies, di Cinisi, gestita da due indiani, e la Keywell Solutions Italia srl, nell’Ennese. Oltre a queste due società è coinvolta anche la Rotoform srl e sono indagati per frode Carmelo Grassia, di Troina (Enna), Tullio Di Virgilio, Mario Di Virgilio, romani, e Pankaj Gupta e Vipin Gupta, indiani.

La Paramount ha consegnato alla protezione civile 920 mila mascherine Ffp2 che erano state sequestrate perché non avrebbero contenuto alcuna dichiarazione di conformità e non avevano la certificazione europea. Un altro carico di mascherine stavolta Ffp3 da un milione di pezzi venne bloccato perché l’ente dichiarato per la certificazione non aveva i titoli per farlo. Lo stesso ente sentito dai finanzieri ha confermato che non aveva emesso nessuna certificazione per l’immissione sul mercato europeo dei dispositivi.