La procura generale della Cassazione ha chiesto la conferma della condanna all’ergastolo per il boss mafioso Antonino Madonia per l’omicidio del poliziotto Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, che era in gravidanza, avvenuto il 5 agosto 1989 a Villagrazia di Carini (Palermo). Nell’ottobre 2023 la corte d’assise d’appello di Palermo aveva ribadito l’ergastolo, già inflitto in primo grado, dopo il rito abbreviato, per il boss del mandamento palermitano di Resuttana, detenuto al 41bis.
La difesa di Madonia aveva avanzato in ricorso e chiesto la prescrizione per il delitto Castelluccio, essendo stata esclusa la premeditazione. L’avvocato Fabio Repici, legale della famiglia Agostino, ha chiesto l’inammissibilità del ricorso. Per quel delitto, il 7 ottobre scorso, nel processo con rito ordinario, è stato condannato all’ergastolo dalla corte d’assise di Palermo anche il boss Gaetano Scotto, accusato di omicidio come Madonia. Assolto, invece, l’altro imputato, Francesco Paolo Rizzuto, accusato di favoreggiamento aggravato.
Il padre dell’agente ucciso, Vincenzo Agostino, morto lo scorso aprile, dal giorno dell’agguato non tagliò più la barba in attesa di avere giustizia. La sentenza dei supremi giudici per Madonia è attesa in serata.
E la decisione della Cassazione sul processo slitta al 30 gennaio. I giudici della Prima sezione penale della Suprema corte lo hanno comunicato in aula. Erano presenti il sostituto procuratore generale della Cassazione, Giuseppina Casella, l’avvocato della famiglia Agostino Fabio Repici e Nino Morana, nipote di Vincenzo Agostino, padre di Nino, morto lo scorso aprile.