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Dove è finita Tania? “Chi l’ha visto” riaccende i riflettori sulla catanese scomparsa nel 2002

Di Redazione |

CATANIA – La trasmissione di Rai3 “Chi l’ha visto” riaccende i riflettori sul caso di Gaetana Greco, Tania per familiari e amici, la ragazza catanese misteriosamente scomparsa ben 17 anni fa e precisamente il 2 gennaio del 2002 quando aveva 27 anni. Tania si è come volatilizzata, di lei non è mai stata trovata alcuna traccia in questi lunghi anni, niente di niente. «Come si può sparire così?», si chiede oggi la mamma Concetta Caserta che in tutti questi anni ha continuato a sperare, ha cercato, ha lottato perché non scendesse il silenzio su sua figlia, ha atteso un segnale. Che però non è arrivato.

Ventisette anni, alta 1 metro e 70, occhi castani, capelli di media lunghezza biondo scuro e lisci, jeans blu, scarpe e borsa color cammello, giaccone impermeabile, sciarpa di lana e guanti neri, il due gennaio del 2002 Tania uscì di casa (via delle Medaglie d’oro) verso le 11 per andare a fare un versamento all’ufficio postale. Prima di uscire aveva avvertito la madre che non sarebbe tornata per il pranzo, in quanto sarebbe stata ospite della suocera. Ma non era vero.

Verso le 13 telefonò al suo ragazzo, Rosario Lo Presti (che in quel momento si trovava a Siracusa per motivi di lavoro) e gli riferì che si sentiva depressa e che voleva andare al mare a fare una passeggiata. Parole preoccupanti, tantò che il ragazzò provò a contattarla più volte nel corso della giornata senza ricevere risposta. Rientrando da Siracusa andò a casa di Tania verso le 20,30, per cercarla. Ma la giovane non c’era. Non era tornata. Né aveva avvisato la madre e i suoi fratelli Mario e Sabrina del suo mancato rientro. Da quel giorno Tania ha tagliato i ponti con tutti. Ha spento il cellulare e non lo ha riacceso più. Parenti e amici la cercarono per giorni in città, alla Plaia, alla Scogliera, furono effettuate anche ricerche in mare dalla Guardia Costiera perché la ragazza aveva sofferto di depressione e disturbi del comportamento alimentare (anoressia e bulimia) e venne prese in considerazione l’ipotesi del suicidio. Ma nulla, la ragazza non è stata mai ritrovata e nemmeno il suo corpo. 

La mamma ha trascorso questi lunghi anni ad attendere, giorno e notte, un segnale che in pratica non è mai arrivato: una telefonata, una lettera, un messaggio recapitato attraverso un conoscente… Niente di tutto ciò. «È un silenzio che fa sempre più paura – ha dichiarato qualche anno fa la signora Caserta al nostro giornale – che non lascia presagire nulla di buono. Eppure la fiammella della speranza è ancora accesa e, così, aspettiamo che qualcuno ci faccia sapere notizie della nostra Tania. Sappiamo che ogni giorno che passa diminuiscono le possibilità di ritrovarla, ma nella nostra famiglia crediamo ai miracoli e, allora, chissà, magari prima o poi suonerà il mio telefonino».

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