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Dissesto, Catania appesa ad un ultimo filo saprà lunedì dal governo se potrà salvarsi

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Due le novità che emergono dal lungo «faccia a faccia» che a Palermo il sindaco di Catania Salvo Pogliese, accompagnato dal vicesindaco e assessore al Bilancio, Roberto Bonaccorsi, ha avuto con il sottosegretario all’Interno, Stefano Candiani. Il sindaco avrebbe parlato chiaro col rappresentante del governo dicendo che il tempo per la città di Catania è scaduto e che l’emergenza rischia di aggravarsi. Al sottosegretario il primo cittadino avrebbe chiesto due cose: la prima è una anticipazione di cassa – il cosiddetto “piano B” che avevamo annunciato in un articolo qualche giorno fa – per arrivare entro pochi giorni al pagamento dello stipendio di ottobre ai comunali e ai lavoratori di partecipate e coop. Secondo punto, ottenere dal governo una risposta alla richiesta, più volte espressa a Roma, per avere un contributo straordinario di 400 milioni circa in tre anni per rimettere il Bilancio in equilibrio.

«Abbiamo fatto queste due richieste al sottosegretario – ha detto il sindaco Pogliese dopo l’incontro -. Il rappresentante del governo ci ha garantito che il prossimo lunedì, 5 novembre, sarà a Catania per comunicarci le novità. Ci aspettiamo da lui una risposta chiara perché così non possiamo andare avanti per molto ancora. L’anticipazione di cassa per i trasferimenti 2019 ci permetterebbe di avere quella liquidità necessaria per tirare avanti qualche mese, in attesa che il contributo possa essere deliberato».

Dal punto di vista tecnico e secondo quanto emerge dai numeri della Ragioneria, per il 2018 il fondo di solidarietà per Catania era pari a 75milioni 696.953,29 euro. Ora il 2 maggio 2018, quando ancora era in carica l’ex sindaco Enzo Bianco lo Stato ha erogato alla città 49milioni 950.853,98 euro. E sembrerebbe che il 4 ottobre il Viminale avrebbe deliberato il secondo acconto per Catania pari al 77 % della spettanza generale – ovvero, 58.286.654,03 euro – al quale però sono stati tolti i 49.950.853,98 euro già erogati per un ammontare di 8.335.800,05 euro che dovrebbero però essere concessi appena il Comune approverà il Consuntivo, ancora non inviato neanche al Consiglio. Insomma la somma che al momento sarebbe stata deliberata dallo Stato non coprirebbe neanche l’ammontare degli stipendi. Per questo Pogliese e Bonaccorsi hanno pressato il sottosegretario per avere una anticipazione del contributo 2019 e poi pianificare l’arrivo del contributo straordinario, senza il quale – è stato ribadito dai due rappresentanti dell’amministrazione – la città non potrà essere salvata.

In mattinata, invece Pogliese, il vicesindaco e la Giunta, avevano incontrato i manifestanti in piazza Università, nella manifestazione organizzata dai sindacati e dalle associazioni di categoria: «La città si sta presentando al governo unita, anche perché non è questo il momento per parlare delle responsabilità del dissesto – ha detto il primo cittadino -. Dobbiamo stringerci insieme nel tentativo non semplice di chiedere al governo nazionale cosa deve e vuole fare, e in quali tempi per la nostra città».

Pogliese in piazza davanti ai lavoratori e ai rappresentanti sindacali e delle associazioni è tornato a lanciare l’allarme finanziario che si potrebbe abbattere sulla città, coinvolgendo migliaia di lavoratori e provocando licenziamenti e fallimenti a catena. «Le casse comunali – ribadisce il sindaco – hanno un gravissimo problema di liquidità, non avremo risorse da qui a dicembre data in cui il Comune incasserà l’Imu e senza fondi non possiamo garantire stipendi e servizi. Immaginare di non poter ancora pagare i dipendenti e le Coop sociali è una prospettiva di una enorme gravità e per questo abbiamo necessità, anzitutto, di una anticipazione di cassa del contributo ordinario del 2019 e ottenere il residuo del contributo 2018 senza attendere i tempi delle approvazioni in Consiglio».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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