Cronaca
Dirigenti amministrativi a scuola, più di 10mila i siciliani al concorso
CATANIA – Centomila candidati e più (102.900 per l’esattezza, 10.695 dei quali in Sicilia), per i 2.004 posti di DSGA (Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi) delle scuole di ogni ordine e grado messi a concorso dal Miur con DM 863 del 18 dicembre scorso. A darne notizia, alla scadenza del termine per la presentazione delle domande, l’Ufficio Stampa e Comunicazione di Viale Trastevere. «Le domande di partecipazione pervenute – si legge nel comunicato – sono state 102.900. Le Regioni con il maggior numero di domande inoltrate sono Campania (20.143), Lombardia (12.885), Sicilia (10.695), Lazio (9.833). Il concorso per i DSGA è una selezione per titoli ed esami bandita su base regionale per la copertura dei posti che si prevede risulteranno vacanti e disponibili negli anni scolastici 2018/19, 2019/20 e 2020/21». Sulla Gazzetta Ufficiale del 15 marzo verranno comunicate la data e le sedi della prova preselettiva.
Le cifre, allora: poco meno di 103 mila candidati per poco più di 2.000 posti. Ma sono i dati che emergono dalla distribuzione dei candidati sul territorio nazionale a risultare significativi pur nella loro prevedibilità. Non è un caso, infatti, che il maggior numero degli aspiranti DSGA sia compreso nel Sud (poco meno del 50% con la Campania, in cima alla lista con i suoi 20.143 candidati), ad ulteriore conferma della fame di lavoro che avverte il Mezzogiorno e di come la scuola continui a rappresentare nel Mezzogiorno l’agenzia occupazionale (un ammortizzatore sociale, se preferite) di maggiore rilievo (appena 75 i posti disponibili nella Regione Sicilia di cui 23 riservati ai candidati in possesso di particolari requisiti di servizio).
Sulla base dell’art.1 del bando, sono stati ammessi a partecipare al concorso «i cittadini in possesso dei diplomi di laurea, delle lauree specialistiche e delle lauree magistrali di cui all’allegato A del decreto ministeriale (laurea in giurisprudenza, scienze politiche ed economia e commercio, ndr)» ovvero «di analoghi titoli conseguiti all’estero considerati equipollenti o equivalenti ai sensi della normativa vigente». Sono stati altresì ammessi a partecipare, nei limiti del 30% dei posti messi a concorso e in deroga alle disposizioni vigenti che prevedono per l’accesso ai posti di DSGA il possesso della laurea specialistica, «gli assistenti amministrativi che, alla data di entrata in vigore della predetta legge, hanno maturato almeno tre interi anni di servizio, anche non continuativi, sulla base di incarichi annuali, negli ultimi otto, nelle mansioni di direttore dei servizi generali ed amministrativi».
Su quest’ultimo aspetto del bando si stanno muovendo alcune organizzazioni sindacali del settore: la Flc-Cgil chiede che venga riconosciuto il servizio prestato dagli assistenti amministrativi fino alla data di scadenza della domanda di partecipazione al concorso; l’Anief, fresco del riconoscimento del requisito di rappresentatività che gli darà modo di partecipare al tavolo negoziale per il rinnovo del contratto-scuola, ha avviato una serie di ricorsi per consentire, tra l’altro, ai precari di accedere al concorso anche con due soli anni interi di servizio. Entrambe le OOSS chiedono, per i precari in possesso di determinati requisiti, l’esclusione dalla prova preselettiva.
Le prove. Il concorso è articolato in tre fasi: prova preselettiva, prova scritta e prova orale. «La prova preselettiva computer–based è unica per tutto il territorio, si svolge nelle sedi individuate dagli USR e consiste nella somministrazione di 100 quesiti (verrà assegnato un punto a ciascuna risposta esatta, zero punti alle risposte non date o errate) vertenti sulle discipline previste per le prove scritte. Ciascun quesito comprende una domanda seguita da quattro risposte, delle quali solo una è esatta; l’ordine dei 100 quesiti somministrati è diversificato per ciascun candidato”. Cento pure i minuti a disposizione. I candidati affetti da “invalidità uguale o superiore all’80%» sono esonerati dalla prova preselettiva e ammessi direttamente alla prova scritta.
La prova scritta, alla quale sarà ammesso un numero di candidati pari a tre volte il numero dei posti messo a concorso incrementato dal numero dei candidati che, nella preselettiva, avranno ottenuto un punteggio pari a quello del candidato collocato nell’ultima posizione utile e di quanti dalla selettiva abbiano titolo ad essere esonerati ai sensi dell’art.20, comma 2bis della legge 5 febbraio 1992 n.104, sarà articolata in due momenti: una serie di sei domande a risposta aperta e una prova teorico-pratica consistente nella risoluzione di un caso concreto su un tema di diritto costituzionale e amministrativo, diritto civile, penale e del lavoro, gestione amministrativo contabile delle istituzioni scolastiche, diritto del lavoro, legislazione scolastica, ordinamento e gestione amministrativa delle scuole. Accederanno alla prova orale i candidati che, in ciascuna delle due prove, entrambe della durata di 180 minuti, avranno conseguito un punteggio non inferiore a 21/30. Il voto finale della prova scritta scaturirà dalla media dei voti riportati in ciascuna prova.
Trenta i punti a disposizione anche nella prova orale che dovrà accertare, nel tempo massimo di trenta minuti, la preparazione professionale del candidato sulle materie d’esame e sulla “capacità di risolvere un caso riguardante la funzione di DSGA; la “conoscenza degli strumenti informatici e delle tecnologie della comunicazione di più comune impiego” e la “conoscenza della lingua inglese attraverso la lettura e traduzione di un testo scelto dalla Commissione”. Il punteggio finale dei candidati sarà attribuito in settantesimi e scaturirà dalla somma dei voti ottenuti nelle prove scritte e orali e dalla valutazione dei titoli (massimo dieci punti).COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA