GELA – I militari del Gruppo di Gela (Caltanissetta) della Guardia di Finanza, dalle prime ore di oggi, stanno eseguendo un’ordinanza di arresti domiciliari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Gela su richiesta della locale Procura, nei confronti di due persone ritenute responsabili di «aver creato un collaudato schema criminale, con base operativa a Gela, finalizzato all’illecita cessione di acqua pubblica attraverso la corruzione di un pubblico dipendente». Il dipendente comunale, Rosario Moscato di 52 anni, dietro pagamento di mazzette, avrebbe consentito all’imprenditore Gaetano Cassarà, di 43 anni, di allacciarsi illecitamente alle prese della distribuzione d’acqua di Montelungo. L’imprenditore riempiva l’autobotte e rivendeva l’acqua a cittadini ignari che il rifornimento fosse illegale.
Secondo gli accertamenti dei militari della Guardia di Finanza il dipendente comunale, nonostante sia stato destinato al settore lavori pubblici, avrebbe continuato a disporre delle chiavi per poter sbloccare la pressione dell’acqua nel punto di approvvigionamento comunale. L’imprenditore delle autobotti avrebbe approfittato dell’escamotage e abusivamente caricava i veicoli per procedere alla distribuzione d’acqua. Al dipendente “infedele” lo ripagava con il denaro.
Il “sistema”, secondo le risultanze investigative, era attivo da diverso tempo. I finanzieri tra il mese di febbraio e quello di aprile di quest’anno hanno registrato ben 25 episodi illeciti. I due indagati, ora ai domiciliari, parlavano attraverso whtsapp.
Ai due indagati viene contestata anche la detenzione di un’arma comune da sparo, con la quale progettavano di compiere azioni delittuose per intimidire, forse, gli altri imprenditori.