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Diffamazione ad Antoci, tre indagati condannati

 I tre avevano scritto commenti sui social nei quali si parlava dell'ex Presidente del Parco dei Nebrodi, ponendo tutta una serie di considerazioni ambigue sul suo operato e dubbiose in ordine all’agguato del 18 maggio 2016

Di Redazione |

Il Tribunale di Patti ha condannato per diffamazione aggravata Giuseppe Fonti Scaffidi, Francesco Latteri e Salvatore Fonti Scaffidi, quest’ultimo commissario del Corpo Forestale Regionale e Comandante del Distaccamento di Caronia in provincia di Messina. I tre avevano scritto commenti sui social nei quali si parlava di Giuseppe Antoci, a quell'epoca Presidente del Parco dei Nebrodi, ponendo tutta una serie di considerazioni ambigue sul suo operato e dubbiose in ordine all’agguato del 18 maggio 2016. E’ proprio per queste affermazioni, unite ad altre intese a sviluppare concetti legati al professionismo dell’antimafia ed al carrierismo politico, che la Procura di Patti, coordinata dal procuratore Angelo Cavallo, aveva emesso decreto di citazione a giudizio per diffamazione aggravata nei confronti di tre persone.

«Apprendo con soddisfazione – ha dichiarato Antoci – la decisione del Tribunale di Patti che dà la giusta punizione a chi ha tentato di delegittimare diffamandomi. Un segnale anche a tutti coloro che hanno utilizzato false notizie per infangare anche attraverso condivisioni volontarie e scientifiche sui social. Anche per loro cominciano ad arrivare i primi guai giudiziari».   

L'AVVOCATO DEGLI SCAFFIDI FONTI. Quale difensore di fiducia dei signori Scaffidi Fonti nell'ambito del procedimento penale di riferimento, rispetto alla pubblicazione, di ieri, ancora online, della notizia della Sentenza di condanna per diffamazione aggravata, pronunciata dal Tribunale di Patti, Giudice Dott. Vincenzo Mandanici, l'avv. Alvaro Riolo dichiara: «Non è nel nostro stile commentare Sentenze non definitive delle quali non sono state depositate nemmeno le motivazioni. Il comunicato stampa del Dott. Antoci che accosta la Sentenza del Tribunale di Patti, ad attacchi mediatici e di delegittimazione del suo operato, ci costringe a delle precisazioni. Al Commissario Scaffidi Fonti si contesta un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, nel quale il Dott. Antoci non viene nemmeno nominato, all’interno del quale nessuna valutazione e considerazione viene effettuata sul famoso attentato. L’unico commento è relativo alla opportunità di mandare in onda le immagini dell'attentato durante le riprese del giro di Sicilia. Nel post non vi è alcun termine offensivo, alcun riferimento personale ad Antoci, per il quale si nutre sentimento di stima. Rispettosi della pronuncia dell’Autorità giudiziaria, attenderemo le motivazioni e proporremo appello nella certezza di potere chiarire i fatti».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA