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Diede della “Madame Pompadour” alla blogger, ora il senatore Michele Giarrusso si appella all’immunità parlamentare

Di Redazione |

Imputato per avere offeso sui social network (dandole della “Madame Pompadour”) la reputazione della giornalista Debora Borgese, il senatore Mario Michele Giarrusso si oppone all’imputazione coatta richiedendo l’autorizzazione a procedere.

Nel corso della prima udienza tenutosi in data odierna presso la IV sezione penale del Tribunale di Catania, la difesa dell’imputato rappresentato dall’avvocato Christian Petrina, solleva una questione preliminare relativamente al ruolo istituzionale del senatore. La disputa tra Giarrusso e Borgese, secondo la difesa, sarebbe nata nell’ambito di una critica politica tra due soggetti politici, ovvero il senatore Mario Michele Giarrusso, politico di fatto, e Debora Borgese che, all’epoca dei fatti contestati, era una collaboratrice parlamentare di Fratelli d’Italia. Pertanto, secondo l’avvocato dell’imputato, era necessaria l’autorizzazione a procedere per questo procedimento.

Il PM ha rimandato la questione nel corso del dibattimento al fine di contestualizzare l’oggetto dell’imputazione coatta a carico del senatore Mario Michele Giarrusso verificando dove il fatto è avvenuto e non con una riserva sic et simpliciter della carica istituzionale dell’imputato.

L’avvocato Eleonora Condorelli, difensore della parte offesa, costituitasi parte civile, si è associata alle richieste del PM.

Il giudice, la dott.ssa Condorelli, si riserva sulla richiesta dell’imputato e rinvia la prosecuzione del procedimento a mercoledì 1 aprile 2020.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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