Al termine di lunghe dichiarazioni spontanee il giudice Maria Angioni, sotto processo a Marsala per false informazioni al pm nell’inchiesta sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone, ha ritrattato le dichiarazioni, rivelatesi false, che le erano costate l’incriminazione. Il colpo di scena è avvenuto all’udienza davanti al giudice monocratico Giuseppina Montericcio, dopo che la procura ha depositato alcuni atti.
La ex pm che indagó su Denise, leggendo una lunga memoria, ha affermato che se quando fu ascoltata in procura lo scorso maggio avesse avuto a disposizione i documenti dell’inchiesta avrebbe detto cose diverse. La procura ne ha chiesto il proscioglimento e il giudice monocratico è adesso in camera di consiglio per decidere. Angioni aveva denunciato una serie di falle nella indagine sulla scomparsa della bambina.
Nel settembre 2004, Maria Angioni (attualmente giudice del lavoro a Sassari) era pm a Marsala e insieme all'allora procuratore capo di Marsala Antonino Silvio Sciuto e al collega Luigi Boccia fu uno dei primi magistrati a coordinare le indagini sulla scomparsa della bambina mazarese. Lo scorso 3 maggio, a seguito delle dichiarazioni rese in tv della Angioni (il magistrato ha parlato di tentativi di depistaggio e intralcio alle indagini), la Procura di Marsala la convocò come "persona informata dei fatti". Ai pm di Marsala, la Angioni avrebbe parlato di una rete di protezione intorno alla famiglia allargata Pulizzi-Corona. Ma alcune circostanze riferite dall'ex pm non sono state riscontrate negli atti dell'inchiesta e per questo il 4 giugno scattò un avviso di garanzia nei suoi confronti e il rinvio a giudizio per false informazioni a pubblico ministero