LA VERGOGNA
Dal maltempo ai rifiuti, Catania sempre in emergenza: mille tonnellate di spazzatura in strada
Almeno 8 giorni per ripulire la città dall'immondizia vagante trasportata dall'acqua, mentre sta per partire la raccolta porta a porta elle zone Nord e Sud della città
Una città in ginocchio, Catania, alle prese negli ultimi giorni e in queste ore con la doppia psicosi collettiva maltempo e rifiuti, due emergenze sovrapposte nel momento meno opportuno: alla vigilia di un cambio appalto anch’esso problematico e tutto in salita, con due lotti su tre dell’area urbana (“nord” e “sud”) aggiudicati a due imprese (SuperEco ed Ecocar) che dovranno gestire per i prossimi sette anni l’estensione della raccolta porta a porta nelle intere aree di competenza, a cominciare da domani rispettivamente nei quartieri critici di San Giovanni Galermo e San Giorgio; e con una raccolta in prosecuzione in mezza città nel lotto “centro” per cui non è pervenuta alcuna proposta – a sua volta suddiviso in base al precedente capitolato in un doppio e problematico sistema di raccolta tra cassonetti e porta a porta, che su ordinanza del sindaco Pogliese basata su indifferibilità e urgenza del servizio è stata affidata stavolta per un tempo massimo di sei mesi all’impresa uscente, la Dusty, che proprio oggi conclude l’ennesima proroga.
Una situazione complessa e fin troppo variegata, non del tutto, anzi per metà non ancora traghettata nel nuovo famigerato appalto per cinque volte deserto e suddiviso in tre lotti per agevolare la concorrenza tra imprese, salvo andare deserto anche la sesta nel lotto “centro”, il più esteso; con la tappa molto complessa del porta a porta proprio da domani nei quartieri a nord e a sud di Catania, con cui si cerca di proiettare la città fuori dalla crisi dei rifiuti accelerando sulla differenziata, ma con un capitolato ancora “agganciato” nel lotto centro al precedente appalto e in parte ai cassonetti.
Nelle ultime ore la doppia emergenza si è incrociata, con l’assalto ai supermercati registrato ieri da parte dei catanesi tappati in casa da giorni tra il nubifragio e il timore del ciclone “Apollo”, con conseguente immediato aumento di consumi, scorte di “sopravvivenza” e rifiuti da smaltire, e i cumuli di indifferenziata che intanto sono tornati a crescere nei quartieri, dentro e attorno ai cassonetti, fino a traboccare nei punti più critici sulle strade, ben inzuppati dalla pioggia caduta nelle ultime ore sulla città e trasportati dall'acqua sull'asfalto trasformando la città in una vergognosa discarica a cielo aperto.
Perché intanto, in questi ultimi maledettissimi giorni di un tragico ottobre – tra la via Etnea travolta dal fiume in piena delle piogge, il Villaggio Goretti sommerso, le strade come torrenti e le mareggiate a flagellare il lungomare – si è riaperta la crisi a orologeria della discarica di Lentini che serve ben 148 comuni della Sicilia orientale, e che è tornata a limitare i conferimenti, tanto da riportare in forte “debito” il bilancio degli arretrati da smaltire, a oggi oltre 1000 tonnellate secondo una stima del Comune di Catania, che dell’impianto in amministrazione giudiziaria della Sicula Trasporti è il principale cliente, con 540 tonnellate di indifferenziata al giorno da smaltire, in parte “esportata” dai comuni dell’hinterland etneo dai pendolari del sacchetto, e questo non è un altro discorso, è proprio lo stesso, e proprio per questo il Comune sta puntando all’eliminazione di tutti i cassonetti.
«Serviranno almeno otto giorni per recuperare l’arretrato, in mancanza di altre complicazioni», dice l’assessore all’Ecologia del Comune Fabio Cantarella. E di complicazioni se ne prospetta già un’altra, il 14 novembre alla scadenza del decreto della Regione che ha permesso di prolungare l’agonia del sistema discariche ormai al collasso.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA