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Dal caffè ai bus turistici, così la mafia 2.0 diversifica gli investimenti

Di Redazione |

PALERMO – La “mafia” del caffè è ancora fortemente radicata in Sicilia, secondo quanto emerge dall’ultimo blitz dei carabinieri di Palermo che oggi hanno arrestato 32 persone riconducibili al clan di Porta Nuova. Dalle indagini infatti emerge che la droga resta principale business di Cosa Nostra a Palermo, ma l’imposizione di forniture di una precisa marca di caffè a bar del territorio è un affare importante per il “mandamento”. La mafia 2.0 diversifica quindi gli investimenti. E mentre quello del caffè è un business abbastanza conosciuto negli ambienti investigativi, si è scoperto che ora le cosche puntano anche sul controllo del mercato dei bus turistici della città. Dall’indagine è venuto fuori che i boss del «mandamento» di Porta Nuova, uno dei più ricchi della città, avevano acquistato una società: la Pronto Bus Sicilia, che preleva i turisti al porto di Palermo e li porta a visitare i siti artistici e monumentali della città.

L’attività, che è stata sequestrata, si sarebbe sviluppata grazie agli investimenti della «famiglia» guidata dal boss Gregorio Di Giovanni. Il capomafia l’aveva intestata a prestanome. 

Per le forniture di caffè imposte ai bar, è stato contestato il reato di illecita concorrenza aggravata dal metodo mafioso. Ma anche nel mercato dei bus turistici della città la famiglia mafiosa controllava i movimenti, con ingerenze che probabilmente alteravano il rapporto tra domanda e offerta.

Dalle indagini è emerso che il mandamento mafioso di Porta Nuova avrebbe organizzato poi le piazze dello spaccio di droga «che continua a costituire la principale fonte di reddito di Cosa Nostra, seguita subito dopo dalle estorsioni, diretta conseguenza della domanda che sembra in continua crescita», scrivono gli investigatori. Sono emerse inoltre numerose richieste di droga per uso personale anche da parte di “una nutrita schiera di acquirenti costituita da imprenditori e liberi professionisti della città».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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