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Dai centri sociali alle Ong: chi è Luca Casarini, l’ex disobbediente che ora sfida Salvini

Di Redazione |

ROMA – Veneziano, 51 anni, ex leader no global. Luca Casarini è il capo missione della Mare Jonio, l’imbarcazione dell ong Mediterranea Saving Humans che ha soccorso in acque internazionali 49 persone che si trovavano a bordo di un gommone in avaria. E che ora è arrivata a Lampedusa.

Storico leader dei no global italiani e dei Disobbedienti del G8 a Genova, Casarini nasce a Mestre l’8 maggio 1967. Figlio di operai, trascorre l’infanzia tra Carpenedo e Monselice e si diploma a Padova. Negli anni ’80 si avvicina agli ambienti antagonisti di sinistra prima presso il centro sociale “Pedro” di Padova poi al “Rivolta” di Porto Marghera.

Casarini diventa leader delle “Tute Bianche”, movimento nato all’interno dei no global, poi diventato “Disobbedienti”. Da capo del movimento si fa portavoce di diverse azioni di protesta come quella contro la Costituzione Europea, la guerra in Afghanistan e in Iraq e la costruzione della nuova base Usa a Vicenza. Ma è la contestazione del G8 di Genova a farlo salire agli onori della cronaca nella veste di portavoce e leader dei Disobbedienti.

Candidato nel 1999 alle elezioni comunali di Padova, Casarini è consulente dell’ex ministro per la Solidarietà Sociale Livia Turco durante il primo governo Prodi. La vicinanza alla politica resterà una costante nella sua vita. Nel 2014 si candida al Parlamento Europeo nella lista L’Altra Europa con Tsipras nella Circoscrizione Italia centrale ma non viene eletto. L’anno seguente entra a far parte della presidenza nazionale di Sel, il partito guidato da Nichi Vendola. E nel 2017 viene eletto segretario regionale in Sicilia sempre con Sel.

Nel 2008 si mette in proprio, apre una partita Iva e avvia un’attività di coworking. Da anni vive a Palermo, dove si è trasferito con la famiglia, la moglie (figlia di Toni Negri) e due figli.

L’anima da Disobbediente, però, gli è rimasta intatta. L’anno scorso con la ong Mediterranea Saving Humans e la Mare Jonio si è messo in mare, “in prima linea per salvare vite umane”. E ora sfida il minsitro dell’Interno Matteo Salvini che ha dichiarato guerra alle Ong.

E il capo del Viminale accetta la sfida negando lo sbarco. «Questa è la nave dei centri sociali, perché a nome della nave sta parlando Luca Casarini – ha detto il ministro a SkyTg24 – vedete i precedenti penali del signore che era noto per essere leader dei centri sociali del nord est, con precedenti penali vari». 

A bordo, ha aggiunto, «ci sono altri esponenti di sinistra e ultrasinistra, che stanno a mio parere commettendo un reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina perché hanno raccolto questi migranti in acque libiche» mentre «stava intervento una motovedetta libica, non hanno obbedito a nessuna indicazione, hanno autonomamente deciso di dirigere verso l’Italia per motivi evidentemente ed esclusivamente politici, non hanno osservato le indicazioni delle autorità, se ne sono fregati dell’alt della Guardia di finanza».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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