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Da grande bellezza a grande schifezza, così la Sicilia spreca la sua occasione

Di Andrea Lodato |

MARZAMEMI – E’ qui il mare che può fare concorrenza a quelli più celebrati al mondo, quelli di isole esotiche lontane, di atolli sperduti e incontaminati, di località a 5 stelle extralusso. Qui c’è un mare favoloso, una spiaggia lunga chilometri di sabbia bianca, finissima, che divide per chilometri quel mare e la terra, le serre, le coltivazioni, i campi, le vecchie case rurali e moderne agroindustrie. Qui, tra Portopalo, Marzamemi, Maucini, Granelli, lungo il litorale che sale lentamente verso Marza per arrivare a Santa Maria del Focallo e poi verso il magnifico litorale ragusano.

E’ qui che arrivano migliaia di turisti, tantissimi stranieri, qui si riuniscono tante comunità gay, perché, ovviamente, la zona, la gente, le strutture, sono straordinariamente gay friendly. Insomma la tiritera è questa, sennonché… In un giorno nel cuore dell’estate, quando spiaggia e mare sono prese ancora d’assalto da questi turisti, arrivi di fronte all’Isola delle Correnti e ti accolgono cataste di rifiuti. Non abbandonate da incivili, che pure tanti anche da qui passano, ma non raccolte per tempo. Insomma, alle 11 a. m. fai trovare questi cumuli di spazzatura ed è come se vanificassi quel panorama, come se oltraggiassi la spiaggia, il mare, lo sforzo degli operatori commerciali più illuminati che stanno puntando sulla qualità dei servizi offerti, sulla differenziata, sul plastic free.

Dicono gli amministratori da queste parti: gli sforzi si fanno, ma non ci si arriva. Non bastano i quattrini, non sempre si può conferire e, spesso, la gente sporca più in fretta di quanto si riesca a raccogliere. Può essere, anzi sarà senz’altro così. A Portopalo l’amministrazione ha in progetto di installare telecamere di videosorveglianza e disposto una raccolta più frequente in estate. Ma è anche vero che bisognerebbe ricordarsi, e per tempo, che località turistiche come queste, e molte altre celebrate in Sicilia, passano da poche migliaia di abitanti in inverno, a un sovraffollamento estivo pauroso.

Ecco, prendiamo non a caso Marzamemi. Da quanti anni è ormai luogo di attrazione per migliaia di turisti, anche di quelli mordi e fuggi? Tanti, almeno una decina. In dieci anni, però, è rimasta irrisolta la questione della rete fognaria che non sopporta il carico estivo. Nei giorni clou di agosto l’aria di Marzamemi era appestata dalla puzza delle acque nere che scorrevano come ruscelli in superficie. Uno schifo, aria irrespirabile. E la soluzione? Quanti anni ancora dovranno passare perché si corra ai ripari, perché chi è attratto da quella piazzetta colorata e suggestiva (quando non è invasa esageratamente dal popolo scomposto dell’estate) non debba fare i conti con quel puzzo insopportabile di fogna?

Anche la stagione estiva che va verso la fase finale quest’anno conferma le mille potenzialità della Sicilia, l’appeal che esercita, l’attrazione straordinaria che esercita in turisti italiani e stranieri. Ma non basta. Leggere con attenzione a settembre le recensioni su Tripadvisor, per esempio, o sui siti specializzati che dedicano spazio ai racconti e ai resoconti sui viaggi estivi, dovrebbe insegnarci tante cose.

L’assessore regionale al Turismo, Manlio Messina, che interviene nell’altra pagina, ha appena concluso un accordo con il tour operator cinese Ctrip, che muove qualcosa come 88 miliardi di fatturato, circa 150 milioni di clienti, e un potenziale immenso di viaggiatori di alta qualità che potrebbero scegliere la Sicilia come loro meta di vacanze. I responsabili di Ctrip hanno detto chiaro e tondo all’assessore che i cinesi che viaggiano due cose non vogliono vedere sul loro cammino: rifiuti e cani randagi. Due cose che, disgraziatamente, da queste parti non ci facciamo mancare. E, naturalmente, i rifiuti abbandonati non fanno che attirare branchi di randagi.

Questo della pulizia è il primo punto, essenziale, la priorità. Va detto che, per la verità, questa estate è stata meno sporca di quelle precedenti, non c’è stata un’emergenza come in passato, anche se non si può nemmeno dire, e non si dice, che all’improvviso la Sicilia è pulita. Anche Taormina, per esempio, non brilla affatto per pulizia, anzi.

Ma, come abbiamo scritto centinaia di volte, l’altro aspetto fondamentale è legato ai trasporti: i turisti, se non vanno a chiudersi in un villaggio turistico, vanno dove sanno di potersi muovere agevolmente, su strade sicure, con treni moderni e veloci. Anno zero, da noi. Non ricordiamo ancora una volta quanto proibitivo sia per il tempo che si perde e per i rischi che si corrono, avventurarsi su certe strade che dovrebbero portare, dritte dritte, ai luoghi della bellezza. Tempi e modi proibitivi, che scoraggiano.

Su questo si lavori, prima che su altre direttrici, su strade e ferrovie che collegano città, paesi, borghi e siti culturali e turistici. E, magari, l’immondizia lasciata negli appositi centri in spiaggia, la si raccolga al mattino presto. Perché che sacchetti, rifiuti, lattine, cartoni di pizza oscurino la vista dell’Isola delle Correnti è un delitto imperdonabile.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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