Erano circa 1.500, secondo una stima degli investigatori, le dosi di droga – prevalentemente cocaina – che venivano spacciate al mese a Caltagirone per un traffico che fruttava circa 250 mila euro al mese, smantellato stamane dai carabinieri del Comando provinciale di Catania, che durante un’operazione denominata Cursor hanno eseguito una ordinanza cautelare nei confronti di 24 persone, arrestando anche chi da Catania forniva la droga.
Sette le persone – cinque delle quali catanesi – rinchiuse in carcere, altrettante quelle poste ai domiciliari. Per quattro è stato disposto l’obbligo di dimora; altre cinque hanno l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Solamente uno degli indagati non ha precedenti penali. Per tutti l’accusa è di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti; cocaina, marijuana ed hashish. Due delle persone raggiunte dall’ordinanza percepivano il reddito di cittadinanza, beneficio che è stato loro ora revocato. I provvedimenti restrittivi, tutti eseguiti, sono stati emessi dal Gip di Caltagirone a conclusione di indagini protrattesi per 13 mesi – dal marzo del 2018 all’aprile del 2019 – durate i quali sono state accertate 200 cessioni di droga a consumatori, sono finite in manette 10 persone in flagranza di spaccio e sono stati sequestrati armi e denaro per 25 mila euro. Venticinque gli assuntori di droga segnalati alla Prefettura L’operazione è stata illustrata durante una conferenza stampa alla quale ha preso parte, tra gli altri, il Procuratore della Repubblica a Caltagirone Giuseppe Verzera.
Gli investigatori hanno sottolineato «il numero incredibile di cessioni riscontrate» commisurato al numero di abitanti, 40 mila, di Caltagirone». «Considerato l’afflusso costante e la platea di destinatari – hanno osservato – il fenomeno è particolarmente significativo».
Le partite di droga arrivano da Catania – dai quartieri Villaggio Sant’Agata e Librino – via corriere e venivano consegnate in stazioni di servizio lungo la Catania – Gela. Un primo viaggio da Catania lo faceva un referente, che prendeva il denaro e tornava nel capoluogo etneo. Qualche giorno dopo arrivava il corriere con una media di 100 grammi di cocaina alla settimana, che poi tagliati divenivano 200.