GIUSTIZIA
Csm, la Natoli al contrattacco chiede di annullare la delibera del 17 luglio sull’elezione del procuratore di Catania
La consigliera "laica" del Consiglio superiore della magistratura riferisce di essere stata «terrorizzata e forzata a non presentarsi dai consiglieri di Area e di Md»
La consigliera del Csm Rosanna Natoli – membro “laico” del Csm in quota FdI onsiderata molto vicina al presidente del Senato Ignazio La Russa – ha presentato al Comitato di presidenza del Csm una richiesta di annullamento di tutte le delibere di plenum del 17 luglio 2024, per essere stata impedita la sua presenza alla seduta con azioni che l’hanno «terrorizzata, forzata e violentata psichicamente da parte dei consiglieri di Area e di Md». È quanto riferiscono fonti del Csm. Durante l’assemblea del 17 luglio al Csm è stato nominato il nuovo procuratore capo di Catania, Francesco Curcio, eletto con un solo voto di vantaggio sull’altro candidato, Giuseppe Puleio. Decisiva, a quanto pare, l’assenza di Natoli, la cui preferenza sarebbe andata proprio a quest’ultimo.
E nel chiedere l’annullamento del plenum del 17 luglio, Natoli fa particolare riferimento al «conferimento dell’ufficio direttivo di procuratore di Catania al dottor Curcio».
Nella sua richiesta, Natoli precisa che le era stato riferito di una consigliera del Csm, la quale «aveva comunicato al vice presidente che qualora fossi entrata in aula consiliare per partecipare ai lavori del plenum (il 17 luglio scorso ndr) avrebbero, in apertura e in collegamento con Radio Radicale, diffuso, mediante lettura, la trascrizione del contenuto della chiavetta Usb», contenente delle dichiarazioni spontanee della magistrata Sivillo durante un’udienza del 16 luglio (giorno in cui Natoli era stata assente giustificata – ndr).
L’accusa
Natoli, classe 1966, avvocata di Paternò (Catania), componente laica del Consiglio in quota Fratelli d’Italia, alcuni mesi fa è stata accusata di aver rivelato durante un incontro atti di inchiesta alla magistrata Maria Fascetto Sivillo, condannata dal tribunale di Messina, che doveva affrontare un provvedimento disciplinare. Fascetto Sivillo, assistita dall’avvocato Carlo Taormina, in quell’incontro registra ogni parola della conversazione con il proprio cellulare. Taormina poi consegna la pennetta Usb con l’audio del colloquio e le 130 pagine della trascrizione nelle mani del presidente della sezione disciplinare, Fabio Pinelli.
Secondo la Procura di Roma, la consigliera Natoli, in qualità di componente della sezione disciplinare del Csm e giudice relatore del procedimento in corso nei confronti della magistrata Maria Fascetto Sivillo, le avrebbe rivelato notizie d’ufficio che sarebbero dovute rimanere segrete e “segnatamente quelle sullo svolgimento della Camera di consiglio dopo la sua audizione”. Inoltre la consigliera, contesta la Procura di Roma, “partecipava allo svolgimento del procedimento disciplinare e alla decisione, intenzionalmente procurando un ingiusto vantaggio alla Fascetto Sivillo” alla quale avrebbe “rivelato, nel corso di un colloquio del 3 novembre del 2023, l’orientamento espresso dai componenti della Commissione” e avrebbe “compiuto atti diretti e in modo non equivoco a procurarle un ingiusto vantaggio patrimoniale nell’udienza del luglio 2024 non riuscendo nell’intento per cause indipendenti dalla sua volontà”.
Quest’ultimo riferimento è alla sospensione dell’udienza dopo la produzione, da parte della magistrata e del suo legale Carlo Taormina, della trascrizione del colloquio tra Natoli e Fascetto Sivillo. In seguito alla rivelazione del colloquio la consigliera Natoli si è dimessa dalla commissione disciplinare, ma non dall’incarico, come chiesto dai partiti dell’opposizione.
Pronti i ricorsi
Dopo l’iniziativa di Rosanna Natoli, alcuni candidati al ruolo di Procuratore di Catania stanno valutando l’ipotesi di presentare ricorso contro la nomina nell’incarico del procuratore Francesco Curcio e, nelle more, di disporre il differito possesso nell’incarico. E quanto apprende l’Ansa dal Palazzo di giustizia del capoluogo etneo. Gli altri tre candidati erano altrettanti procuratori aggiunti a Catania: Sebastiano Ardita, Ignazio Fonzo e Francesco Puleio. Quest’ultimo, successivamente, è stato proposto all’unanimità come procuratore a Ragusa.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA