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Crisi idrica, l’Ancipa tocca il fondo: riserve per soli sei giorni

Nel dramma della siccità note contrastanti su chi ancora attinge dalla diga

Di William Savoca |

La diga Ancipa è adesso davvero agli ultimi sgoccioli. Lo dicono i numeri, gli stessi che si sono rincorsi ieri e comunicati dall’Autorità di bacino ai gestori del servizio idrico e alle Ati di Enna e Caltanissetta. «La Sicilia» è entrata in esclusiva in possesso della nota che conferma come al 25 novembre il volume dell’Ancipa «è pari a 287.994 mc e che il volume prelevato da Siciliacque nel periodo 19 – 25 novembre è pari a 129.301 mc».

L’Autorità di bacino ha quindi chiesto a tutti i soggetti competenti «la necessità urgente all’attivazione dei piani di approvvigionamento idrico emergenziali, per tutti i territori, ad oggi serviti dall’invaso Ancipa». Allo stesso tempo è stato chiesto ad Enel e SiciliAcque di comunicare «la data prevista di raggiungimento del volume minimo, compatibile con la sicurezza degli scarichi di fondo e la relativa data di interruzione dei prelievi».

Abbiamo chiesto una nota alle due società e di queste ha risposto Enel Green Power Italia, gestore della diga, che ha comunicato all’Autorità di bacino per la Sicilia e alla Cabina di regia istituita per la gestione della crisi idrica «che un ulteriore abbassamento dell’attuale livello dell’invaso potrebbe comportare l’interrimento dello scarico di fondo nella successiva fase di riempimento. Onde evitare tale evenienza, il gestore ha anche fornito un livello dell’invaso oltre il quale ritiene non opportuno scendere».Il livello minimo dell’invaso da mantenere è di 218.000 mc: con una semplice sottrazione restano circa 70 mila mc utilizzabili. Per capire la proporzione e la prospettiva basti osservare il volume prelevato da Siciliacque nel periodo 19 – 25 novembre è pari a 129.301 mc, quantitativo erogato anche ai Comuni di Caltanissetta (che contrariamente a quanto era stato comunicato riceve ancora acqua e dove oggi riprende l’erogazione dall’Ancipa dopo gli interventi di manutenzione) e ai 5 «Ancipa dipendenti». Secondo alcuni esperti se da oggi fossero serviti solo questi 5 ci sarebbe acqua per poco meno di una settimana. La prospettiva di un esaurimento dell’Ancipa a gennaio-febbraio o quella del 22 dicembre avanzata il 10 ottobre nella riunione dell’Autorità di bacino, sembra insomma distante dalla realtà emersa ieri e rende necessario un chiarimento definitivo.

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