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L'INCHIESTA

Corruzione al Comune di Mazara del Vallo, chiesto il rinvio a giudizio per undici persone

Tre sono funzionari del municipio, coinvolti in una indagine della Guardia di finanza

Di Redazione |

La Procura di Marsala ha chiesto il rinvio a giudizio di undici persone, tra cui tre funzionari del Comune di Mazara del Vallo (provincia di Trapani), coinvolte in una indagine del comando provinciale della Guardia di finanza su reati (corruzione e appalti truccati) che sarebbero stati commessi nell’ambito delle procedure di affidamento ad alcune imprese di lavori e servizi: manutenzione di rete idrica e stradale.

Le indagini, spiega una nota della Procura di Marsala, sono state svolte tra il 2019 e 2020 con «attività tecniche, perquisizioni, sequestri e disamina di una gran mole di documentazione» e hanno «permesso di circostanziare un consolidato quadro probatorio quanto all’esistenza ed alla operatività, presso il Comune di Mazara del Vallo, di un sistema di gestione degli affidamenti da parte dei funzionari pubblici a vantaggio di taluni operatori economici, affidatari della pressoché totalità dei lavori di manutenzione idraulica e stradale attraverso l’adozione delle procedure di “affidamento diretto” o, in alternativa, nella cosiddetta “somma urgenza”, ricevendo per sé e per terzi l’elargizione di regalie, dazioni e prestazioni di servizi vari».

E l’azione dei funzionari comunali non si sarebbe limitata «ai soli fenomeni corruttivi – spiegano ancora gli investigatori – essendo state svelate ulteriori condotte prodromiche al compimento di atti in grado di turbare la libertà di scelta del contraente da parte della pubblica amministrazione, orientando illecitamente il procedimento amministrativo di aggiudicazione delle commesse a favore di alcuni compartecipi delle condotte corruttive, nonché, attraverso l’utilizzo di artifizi e raggiri consistiti nel documentare costi superiori agli importi effettivamente sostenuti, hanno indotto in errore la pubblica amministrazione, che ha liquidato maggiori somme non dovute, procurando loro un ingiusto profitto con pari danno per l’ente pubblico».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA