Coronavirus, Razza: «In Sicilia timori per esodo indotto, i casi potrebbero aumentare»

Di Redazione / 09 Marzo 2020

PALERMO – «Abbiamo dimostrato in queste settimane di essere in linea con tutte le regioni e abbiamo contenuto il contagio. La mia preoccupazione è legata al numero fortissimo di casi aggiuntivi per questo esodo indotto al Sud». Sono le parole dell’assessore alla Salute della Regione siciliana, Ruggero Razza, che questa mattina a Omnibus su La7 non ha nascosto le sue preoccupazioni per la fuga dalle “zone rosse” scatenata dall’ultimo decreto del governo sul coronavirus. Il fuggi fuggi non è passato inosservato soprattutto in Sicilia, dove è dilagato il timore che chi torna dal Nord porti con sé anche il virus. «Abbiamo chiesto a tutti i ragazzi di registrarsi al nostro sito, lo hanno fatto in oltre 7mila, ed è determinante poter tracciare la presenza di gente che viene in Sicilia dall’area rossa o gialla».

«Continuo a gridare ad alta voce la necessità di imporre controlli sanitari nei porti, negli aeroporti, nello Stretto di Messina. Chi controlla? Questo crea in Sicilia una situazione di allarme, lo Stato avrebbe dovuto predisporre – lo ha fatto in parte e nell’ultima settimana – controlli sanitari» ha rincarato la dose il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, in collegamento telefonico con “Coffe Break” su La7. «Per fortuna in Sicilia non abbiamo decessi, 18 sono ospedalizzati, abbiamo fatto circa 800 tamponi e 53 sono risultati positivi».

«Ai miei figli e ai miei parenti direi di non venire in vacanza in Sicilia mentre c’è un’emergenza nazionale in una terra che ha focolai, sebbene non autoctoni. La Sicilia – ha sottolienato Musumeci – è terra d’accoglienza nel codice genetico, ma dobbiamo intanto affrontare l’emergenza sanitaria, poi quella economica che sta diventando devastante perchè le imprese, in particolare quelle turistiche, non ce la fanno più. Bisogna coniugare le esigenze. Se il Governo collaborasse ancora di più e meglio con i governatori, forse qualche grosso problema potrebbe essere evitato».

«Anch’io – ha ricordato Musumeci – sono in autoisolamento, ci stiamo attrezzando per un piano B sperando che non ce ne sia bisogno, con più posti in terapia intensiva e più sanitari. In questo tanto deprecato Sud Italia in questa emergenza, il coordinamento delle regioni si è rivelato efficiente, c’è stata una mobilitazione corale e lo voglio sottolineare. Tra le tante criticità che presenta il Mezzogiorno, in questo contesto siamo stati presenti alle nostre responsabilità».

E l’assessore Razza su questo punto ha spiegato: «Noi oggi ci occupiamo di chiederci se i posti letto siano sufficienti, i parametri che le regioni applicano li ha fatti lo Stato in un’ottica di contenimento dei costi e non di erogazione servizi». «Oggi chiediamo quanti posto di rianimazione ci sono – dice – Noi per primi chiediamo da almeno due anni il tavolo per la revisione del decreto Balduzzi. Non mi pare che queste questioni che sono dirimenti per una sanità efficace, appartengano al coordinamento regionale. In questa vicenda le regioni stanno dimostrando di potere organizzare degli interventi».

Razza ha parlato anche del rischio che una sanità come quella siciliana non riesca ad affrontare un elevato numero di casi di coronavirus: «Dobbiamo fare tesoro dell’esperienza di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, creare più posti letto, anche in terapia intensiva, e contenere il contagio. Ieri il numero dei contagiati è aumentato di pochissime unità, ma questo non deve farci abbassare la guardia».

«La Sicilia – ha aggiunto Razza – sta lavorando in maniera forte, come tutte le altre regioni italiane. Aumenteremo di 100 posti i letti di terapia intensiva, arrivando a 500 posti nell’Isola».

Razza ha concluso comunicando che «stamattina lasceranno Palermo i turisti di Bergamo che erano stati in quarantena da noi» e a loro ha rivolto «a nome del governo un buon rientro a casa». 

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