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Cori Amenta, «io umiliata ai controlli all’aeroporto di Catania perché Lgbt»

Di Redazione |

Umiliata ai controlli all’aeroporto di Catania. Lo ha raccontato Cori Amenta, stilista di Noto che da anni vive a Milano, che di rientro per motivi familiari in Sicilia è stata derisa da alcuni addetti dello scalo di Fontanarossa. La denuncia è arrivata attraverso un video che Cori ha pubblicato su Fb.

Secondo il racconto della stilista l’addetto al metal detector quando ha sentito la voce profonda della stilista ha deciso di chiamare i colleghi con tono divertito iniziando a usare espressioni molto ambigue, forse pensando che la passeggera fosse milanese e che quindi non comprendesse fino in fondo lo “slang” siciliano: si trattava infatti di espressioni ingiuriose neri confronto delle persone gay o trans.

“Per lo Stato Italiano – ha detto la stilista – io sono una donna a tutti gli effetti, anche sui documenti. Vivo da dieci anni con il mio compagno, non ho mai dato fastidio a nessuno. Trovo assurdo dover fare questi video. In un momento in cui si contesta che ci possa essere o meno una legge contro l’omotransfobia e le discriminazioni, io mi chiedo: se chi mi dovrebbe proteggere è il primo che mi insulta urlando in un aeroporto, di chi dovrei fidarmi?”.

La Sac, la società che gestisce l’aeroporto di Catania, ha intanto reso noto di avere avviato un’indagine interna per “verificare quanto accaduto e ricostruire l’eventuale catena di responsabilità». «È in corso la visione delle immagini della videosorveglianza – afferma la Sac – e di tutto quanto possa tornare utile per chiarire la vicenda. Cogliamo l’occasione per ribadire che la società di gestione dell’Aeroporto di Catania ripudia ogni forma di discriminazione, razzismo, omofobia e transfobia».

L’ARCIGAY.  L’Arcigay Catania ha espresso piena solidarietà a Cori Amenta «vittima di un volgare attacco transfobico all’aeroporto di Catania – come ha affermato il presidente dell’associazione etnea, Armando Caravini – reso ancor più grave dall’essere stato compiuto da un dipendente in servizio nello stesso aeroporto. All’indomani della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne non sentivamo il bisogno di ricevere la conferma di quanto la transmisoginia sia ancora diffusa. Alla Sac, la società che gestisce l’aeroporto di Catania-Fontanarossa, chiediamo l’immediata condanna del gesto e offriamo il supporto della nostra associazione affinché i dipendenti siano informati e sensibilizzati. Episodi del genere non devono più accadere. È francamente inaccettabile che un aeroporto internazionale non sappia come trattare i passeggeri lgbt+. È nostra intenzione chiedere un incontro con i vertici Sac per verificare e condannare l’accaduto».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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