Controlli dei Nas nelle Rsa, chiusa una casa di riposo nel Catanese

Di Redazione / 07 Gennaio 2021

CATANIA – In concomitanza con il periodo delle Festività natalizie e fino al 6 gennaio, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ha realizzato, in stretta intesa con il Ministro della Salute, Roberto Speranza, una campagna di verifiche condotta dai 38 Nas nell’intero territorio nazionale che ha portato all’ispezione di 1.848 strutture sanitarie e socio-assistenziali, quali Residenze Sanitarie Assistite e di lungodegenza, case di riposo, comunità alloggio, rilevando irregolarità presso 281 di esse, pari al 15% degli obiettivi ispezionati.

L’intensificazione dei controlli da parte dei Carabinieri del Nas è stata finalizzata ad assicurare la corretta erogazione dei servizi di cura ed assistenza a tutela delle persone indifese. Complessivamente, le verifiche hanno portato alla contestazione di 109 violazioni penali e 373 amministrative, con l’applicazione di sanzioni per un valore di 111 mila euro. I militari hanno denunciato 83 persone, segnalandone ulteriori 287 alle autorità amministrative.

Tra gli episodi più rilevanti, i Nas di Catania hanno denunciato il legale responsabile di una comunità alloggio della provincia etnea di cui non è stato fornito il nome poichè ritenuto responsabile di avere lasciato 16 anziani ospiti – tra l’altro 6 in più rispetto al numero previsto dall’autorizzazione sanitaria -, incapaci di provvedere a sè stessi e accuditi solamente da 2 operatrici abilitate presenti, ma in assenza di personale in possesso di qualifica per l’assistenza infermieristica e socio-ricreativa. E’ stato riscontrato inoltre che il documento di valutazione del rischio biologico da Covid-19 non era stato aggiornato nè erano stati comunicati i nominativi degli ospiti all’Autorità di Pubblica Sicurezza.

Anche gli alimenti somministrati agli anziani della struttura non erano idonei al consumo poichè conservati all’interno di frigoriferi inadatti, arbitrariamente congelati e scaduti di validità, con sequestro di 25 chili di prodotti irregolari. L’attività socio-residenziale è stata sospesa e gli anziani sono stati trasferiti presso le famiglie di origine o presso altre idonee strutture ricettive. 

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