Sentenza
Condannati 17 manifestanti No Muos, il Movimento: «Vogliono reprimere il dissenso»
La sentenza riguarda un gruppo di partecipanti alla manifestazione del 1° marzo 2014, fra i quali alcuni allora minorenni, condannandoli a due anni di reclusione ciascuno.
Il tribunale di Gela ha condannato 17 manifestanti No Muos a 34 anni di carcere complessivi, proprio mentre il Tar Sicilia dichiara abusive le ultime opere realizzate nell’area della base radar Usa a Niscemi. La notizia è pubblicata oggi da alcuni quotidiani. La sentenza riguarda un gruppo di partecipanti alla manifestazione del 1° marzo 2014, fra i quali alcuni allora minorenni, condannandoli a due anni di reclusione ciascuno. «Non ci stupisce affatto – commenta il Movimento No Muos -, dato il clima generale, per cui leggi, misure preventive e sentenze sproporzionate vengono applicate con l’intento di gestire e reprimere il dissenso». In contemporanea alla notizia della sentenza di condanna dei 37 manifestanti, il Movimento No Muos rende noto con un comunicato che il Tar Sicilia di Palermo ha emesso sentenza nel procedimento tra il Comune di Niscemi e il Ministero della Difesa, in seguito al ricorso del Comune contro le autorizzazioni alla Marina degli Stati Uniti per alcune opere di rinforzo e sistemazione concernenti l’area del Muos, che non avrebbero rispettato le norme edilizie. Il ricorso è stato presentato contro il ministero della Difesa, condannato al pagamento delle spese processuali, e nei confronti dei vari assessorati che parteciparono alla conferenza dei servizi che sbloccò l’iter per la costruzione del mega impianto di difesa.
Secondo i giudici amministrativi della prima sezione nel 2018, «non avrebbe potuto concludere la conferenza di servizi disponendo l’approvazione dei progetti in parola, dando per acquisito a tale data il silenzio assenso del Comune». Al fianco del Comune si era schierato il comitato No Muos che ha sempre sostenuto l’illegittimità dei lavori all’interno del sito di interesse comunitario Sughereta di Niscemi, in quanto non rispettose delle norme in materia paesaggistica. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA